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Ciclismo, Francesco Busatto: “Mi piacciono le Classiche delle Ardenne. Il sogno è il Mondiale”

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Francesco Busatto

Francesco Busatto, corridore veneto classe 2002, sarà uno dei nuovi neo-professionisti della prossima stagione grazie alla firma di un contratto biennale con l’Intermarchè – Circus – Wanty, dopo aver corso quest’anno nel vivaio di quest’ultima. Campione italiano Under23 e vincitore della Liegi di categoria, Busatto è un ragazzo giovane, ma con una grande maturità e consapevolezza dei propri mezzi. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente ad Altea dove è in ritiro con la squadra fino al 21 dicembre.

Francesco, come stai? 

“Bene, sto bene grazie. Abbiamo incominciato ad aumentare i carichi di allenamento, ma sto bene”. 

Quest’anno hai già avuto modo di respirare un po’ l’aria del World Tour correndo nel vivaio dell’Intermarchè e riuscendo a correre qualche corsa tra i professionisti. Cosa ti aspetti dal 2024? Come ti immagini il salto nel World Tour? 

“In squadra sono fiduciosi riguardo la mia prossima stagione. Io non ho grandi ambizioni, sicuramente devo imparare e migliorare tanto e sotto diversi aspetti, ma qualche risultato come una top10 in qualche corsa World Tour si può fare. Lavorerò come sempre nel migliore dei modi e vedremo cosa ne verrà fuori”. 

Ad esempio in quale corsa? 

“La Freccia del Brabante ad esempio, oppure Amstel e Freccia Vallone, anche se il livello è parecchio alto. Probabilmente dovrò anche correre in supporto a qualche compagno e poi penso a qualche tappa del Giro di Romandia”. 

Se il ct Amadori pensasse a te per i Mondiali U23 del 2024, come pensi di comportarti? Secondo te ha senso, in generale, che chi milita nel World Tour disputi i Mondiali U23 contro corridori dilettanti o delle Continental?

“Secondo me una volta passati professionisti bisognerebbe correre solo tra i prof. Non ha molto senso correre tra gli Under23, che è una categoria di passaggio. Il regolamento però al momento lo permette e quindi mi farebbe piacere esserci. Non ho ancora parlato con il ct Amadori, ma sicuramente sarà un mio obiettivo per la prossima stagione”. 

Hai già un’idea di calendario? Insieme alla squadra hai avuto modo di parlare di quello che sarà il tuo ruolo per la prossima stagione? 

“Comincerò a Maiorca per poi fare Oman, il Laigueglia e successivamente Strade Bianche, le Ardenne (tranne la Liegi), il Giro di Romandia, Giro di Svizzera, Campionati Italiani, Giro di Polonia e poi vedremo per il finale di stagione anche appunto per la questione Mondiale. Sicuramente farò qualche Classica italiana di fine stagione, per poi chiudere con il Lombardia”. 

Per molti giovani italiani la scelta di emigrare all’estero per farsi le ossa e trovare una strada nel ciclismo sembra sempre più obbligata: nel tuo caso com’è andata?

“Lo scorso anno ero sul Sestriere e insieme a me c’erano dei miei compagni di allenamento come Lorenzo Germani e Marco Frigo, entrambi passati in formazioni straniere. Parlando con loro mi sono reso conto di come all’estero si lavori diversamente e anche il calendario sia totalmente diverso. Dopo qualche risultato ho ricevuto l’offerta della squadra di sviluppo dell’Intermarchè, occasione che ho colto al volo e che a distanza di tempo ha ripagato. Si è rivelata la scelta vincente e vedere gli altri e prendere esempio mi è sicuramente servito”. 

Nel 2023 hai vinto il Campionato Italiano Under23 e la Liegi di categoria. In alti frangenti cosa ti è mancato per alzare le braccia al cielo, come ad esempio al Tour de l’Avenir? 

“Come condizione penso di essere sempre stato bene però a volte mi è mancato un po’ di azzardo e quindi di provare qualcosa che fosse diverso dai miei soliti schemi”. 

Sei un corridore che tiene molto bene sulle salite brevi e con uno spunto veloce rilevante: in futuro quali corse pensi siano più adatte a te?

“In generale penso le Classiche, soprattutto quelle delle Ardenne, e spesso i percorsi dei Mondiali che sono parecchio nervosi. Anche in Italia ci sono parecchie corse adatte alle mie caratteristiche, come la Coppa Sabatini, la Coppa Bernocchi, il Gran Piemonte, corse molto belle e che sarebbe fantastico riuscire a vincerne almeno una”. 

Qual è il sogno nel cassetto di Francesco? 

“Mi piacerebbe per il momento iniziare a vincere, ma chiaramente senza fretta. E’ un percorso lungo e ci vuole tempo. Sogno poi di vincere corse importanti. Il massimo? Un Mondiale, ma per il momento resta solo un sogno”. 

Foto: Cycling Media Agency

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