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Judo: Assunta Scutto e Odette Giuffrida, la coppia d’oro nel Grand Slam ad Abu Dhabi

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Assunta Scutto

Calato il sipario sulla prima giornata del Grand Slam ad Abu Dhabi, tappa del World Tour di judo iniziata quest’oggi, penultimo torneo Slam della stagione e il cui termine è previsto giovedì 26 ottobre. Sul tatami della Jiu-Jitsu Arena in palio un massimo di 1000 punti per il ranking di qualificazione olimpica a Parigi 2024. Quest’oggi protagoniste cinque categorie: -48 kg, -52 kg e -57 donne; -60 kg e -66 kg uomini.

Le magiche donne del judo italiano hanno colpito ancora. Assunta Scutto nei -48 kg ha conquistato a soli 21 anni il quarto titolo in un Grand Slam, dopo le affermazioni ad Abu Dhabi (2021), ad Astana e a Baku di quest’anno. Per lei, n.1 del ranking e bronzo mondiale della categoria, la conferma di uno status d’eccellenza notevole che fa ben sperare in chiave Cinque Cerchi.

Susy ha liquidato nella sua Pool la moldava Sindi Vainstein e lo slovena Marusa Stangar, affrontando in semifinale l’azera Leyla Aliyeva. Con apparente facilità, Scutto ha staccato il biglietto per la Finale dove la turca Sila Ersin ha subìto un ippon dopo appena 30″. Presa e ribaltamento straordinari della judoka italiana e uno dedica al cielo per festeggiare questo risultato.

Scutto ha battuto e Odette Giuffrida risposto nei -52 kg. Come era accaduto in stagione a Baku, la nostra portacolori ha replicato quanto fatto dalla sua più giovane compagna di squadra e si è imposta con classe e determinazione. Sconfitte nella propria Pool la spagnola Ariane Toro Soler e la cinese Yeqing Zhu, Odette si è resa protagonista di un match autorevole contro la francese Astide Gneto per guadagnarsi l’atto conclusivo. Ad attenderla c’era la tedesca Mascha Ballahaus.

Due i precedenti tra le due prima di questo confronto: due vittorie per Giuffrida nel Grand Slam a Baku e nel Masters di Gerusalemme dell’anno scorso. Lo spartito non è cambiato, anche se la teutonica ha impegnato severamente l’italiana. Nei primi 2′, infatti, Ballahaus ha mancato per poco il waza-ari, cosa che invece è riuscita a concretizzare a 1′ dalla conclusione Odette. Per lei è arrivato il quinto sigillo nei Grand Slam in carriera, il secondo stagionale, nonché il 16° podio consecutivo in questa particolare competizione. Numeri impressionanti. A completare il podio sono state la cinese Zhu e l’olandese van Krevel.

Facendo un passo indietro ai -48 kg, Francesca Milani ha cercato anche lei di unirsi alla festa, ma si è dovuta accontentare del quinto posto. Sconfitta in apertura la spagnola Julia Figueroa, Milani ha dovuto alzare bandiera bianca al cospetto della francese Blandine Pont. Nei ripescaggi, contro la serba Andrea Stojadinov, un’ottima proiezione è valsa il punto della vittoria, ma nella sfida per la terza posizione l’azera Aliyeva ha effettuato un bel ribaltamento, schienando la judoka nostrana e mandando i titoli di coda sul match.

Nei -57 kg femminili, la fresca campionessa europea e mondiale juniores Veronica Toniolo si è dovuta arrendere all’esordio alla russa Kseniia Galtiskaia: waza-ari / Osake-Komi e waza-ari-awasete-ippon messi a segno dalla russa e poco da fare per l’italiana.

Tra gli uomini poche soddisfazioni per i nostri portacolori. Nei -60 kg Andrea Carlino ha subito un Osae-Komi / Ippon dallo spagnolo Francisco Garrigos e la sua avventura è termina al primo turno. Iberico che ha concluso sul terzo gradino del podio con il russo Ayub Bliev, nella categoria che ha sorriso al francese Cedric Revol. Nei -66 kg poca strada anche per Matteo Piras ed Elios Manzi: il primo ha incrociato l’azero Ruslan Pashayev e al Golden Score si è tramutato l’ippon; Manzi è riuscito a prevalere in apertura contro il rappresentante del Kyrgyzstan, Kubanychbek Aibek Uulu, ma la strada gli è stata sbarrata dal britannico Samuel Hall (waza-ari/ippon).

Foto: IJF