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Calcio

Come ha lavorato Luciano Spalletti nell’ultimo mese? I contatti con i club, visite agli allenamenti e colloqui con i giocatori

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Luciano Spalletti

L’emozione di ricoprire un ruolo così importante si è subito vista. E la grande sfida di far innamorare nuovamente chi magari si era allontanato dai colori azzurri è stata accettata sin dai primi istanti. Ma, soprattutto, a non mancare dalla prima conferenza di presentazione, è stata la voglia di riportare in alto la Nazionale di calcio italiana: non appena Luciano Spalletti è diventato nuovo ct della Selezione maggiore, la volontà di far bene non è mancata.

A parlare per il tecnico toscano, oltre alle grandi doti nel comunicare la giusta carica e cattiveria agonistica caratteristiche queste di un grande comunicatore, sono stati i fatti. L’ex allenatore del Napoli dal primo giorno ha mostrato la propria volontà di voler star vicino a ogni singolo giocatore convocato o magari non riconfermato in Nazionale.

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L’intenzione è quella di portare con sé il miglior gruppo possibile non lasciando indietro nessuno, nemmeno chi magari attualmente non sta vestendo la casa azzurra: le porte, per chi lavora al meglio ed ha a cuore le sorti della Nazionale, sono sempre aperte. Spalletti contatta i club, segue gli allenamenti dei calciatori, parla con loro ed è in costante contatto con gli staff medici delle singole squadre per lavorare al meglio. Simboliche le parole rilasciate ieri in conferenza stampa.

“Tutte quelle cose e considerazioni che si fanno, la totale dedizione al sacrificio e all’impegno. Il dover capire che non è la nostra felicità o quella che abita in noi la felicità vera, ma quella che riesci a far vivere alle persone a cui vuoi bene. La felicità è il pensiero di quelli che lavorano all’estero e sono partiti quando avevano 15 anni e non avevano soldi per arrivare a fine mese e ora, ogni volta che gioca la Nazionale, sono davanti al televisore e sono lì a sperare che la Nazionale vinca per sentirsi meno distanti. La felicità è quella roba lì, voglio vedere gente che in campo si sbatte con voglia. La felicità non è di chi viene chiamato in Nazionale, senta la musica e ondeggia come un ebete in giro per Coverciano”. Vedremo insomma, come si comporteranno i suoi azzurri nel corso dei prossimi incontri.

Foto: LaPresse