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Ciclismo, Tadej Pogacar sulla chance di correre Giro e Tour: “Decisione difficile, dovrei rinunciare ad altre gare”

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Tadej Pogacar

Il ciclismo è già proiettato verso la stagione 2024. Sia il Giro d’Italia che il Tour de France hanno già presentato al pubblico il percorso del prossimo anno, mettendo in palio la maglia rosa e la maglia gialla. In molti pensano che il Grand Tour che si correrà nel Bel Paese sembri molto adatto alle caratteristiche di Tadej Pogacar.

Lo sloveno viene da due sconfitte brucianti negli ultimi due Tour de France, arrivando secondo al cospetto di Jonas Vingegaard, seppur condizionato in entrambi i casi. Nella tappa del Col du Granon nel 2022 cadde in un peccato di superbia volendo chiudere sia su Primoz Roglic che su Vingegaard, nel 2023 la sua condizione è stata segnata dall’infortunio alla Liegi-Bastogne-Liegi che gli ha tolto un mese di preparazione. Ma quel che conta è il finale, con le due ‘scoppole’ prese dal danese.

Due corridori che vivono la stagione ciclistica in due modi differenti, con Vingegaard che si concentra perlopiù sul Tour e lo sloveno che vuole ambire a vincere più corse possibili. Marc Soler lo considera più che mai come un papabile candidato a vincere tutte le Classiche Monumento, ma ora nella mente di Pogacar potrebbe annidarsi un desiderio fino a ora sconosciuto: quello di provare a vincere Giro d’Italia e Tour de France nella stessa stagione.

Come detto in apertura, la Corsa Rosa strizza parecchio l’occhio alle capacità del leader della UAE Team Emirates, che sembra avere una piccola, piccolissima sensazione di provare ad emulare Marco Pantani, ultimo ad essere riuscito nell’impresa nel 1998. Al Tour De France Prudential Singapore Criterium lo sloveno si è espresso brevemente in merito: “Il mio cuore dice di andare in corsa ovunque, ma so che non è possibile. Per correre sia il Giro che il Tour dovrò rinunciare ad altre gare e io amo correre le Classiche: sarà una decisione difficile“. Difficile, ma non impossibile. E avere Pogi alla partenza di Venaria Reale impreziosirebbe di nuovo il Giro d’Italia.

Foto: LaPresse