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Wimbledon 2023, Carlos Alcaraz scherza Medvedev ed è in finale: nuovo scontro fra titani con Djokovic

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Sarà Carlos Alcaraz a sbarrare la strada a Novak Djokovic verso l’ottavo titolo di Wimbledon. Prima finale nell’impianto dell’All England Club per l’iberico, terzo della storia del suo paese dopo Manolo Santana e Rafa Nadal, che ha letteralmente scherzato Daniil Medvedev in semifinale: poteva essere una partita dura, invece è stato 6-3 periodico in nemmeno due ore, mostrando momenti di onnipotenza tennistica. Sarà un nuovo atto tra numero 1 e numero 2 al mondo, tra il vecchio campione che cerca il sacro Graal del tennis, il Grande Slam, e il giovane fenomeno pronto a raccogliere il testimone e a scrivere nuove grandi pagine di questo sport.

Una partita che viaggia sui binari della combattività a lungo. Poiché Medvedev conferma la sua buona adattabilità all’erba, che non disprezza affatto, e prova a dire la sua con le sue traiettorie. Ma dall’altra parte Carlitos sembra semplicemente aspettare il momento propizio con la sua moltitudine di soluzioni. Quel momento arriva nell’ottavo gioco, quando si procura e sfrutta l’unica palla break a sua disposizione: servizio poi tenuto a zero e lo spagnolo è avanti in 35 minuti.

Ma il modo in cui gioca Alcaraz è davvero imbarazzante. Ha capito il modo in cui poter disinnescare il gioco del russo, memore del successo di quest’anno ad Indian Wells, salva la prima palla break della partita di Medvedev e dopo mette le marce alte, strappando la battuta al suo avversario subito dopo. L’iberico gestisce a suo piacimento lo scambio e chiude anche la seconda frazione con un altro break a favore.

E oramai Alcaraz sembra giocare sul velluto, andando immediatamente sul 43-p0. Ma dopo un’ora e mezza ad altissimo livello, cala parecchio la tensione diventando attaccabile nei suoi turni di servizio. Medvedev da gran giocatore qual è riesce a tornare sotto, strappando per due volte di fila il servizio al giovane spagnolo. Ma dall’altra parte il numero 1 al mondo incassa gli schiaffoni e li restituisce, rispondendo a break su break e chiudendo la partita con un grande scambio.

91-68 il computo finale dei punti totali vinti, con Alcaraz che ha chiuso la sua partita con 26 vincenti e 17 non forzati, con Medvedev che viaggia su numeri simili (24-19). A fare la differenza è la brutta resa di Medvedev con la seconda, un povero 10/33 che ha portato Alcaraz ad avere la bellezza di 14 palle break nel giro di sei giochi. E soprattutto lo spagnolo è sempre riuscito ad ottenere il margine quando ne aveva la possibilità. Numeri da killer, ma basterà contro un Djokovic alla ricerca della storia= Lo scopriremo domenica.

Foto: LaPresse