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Ciclismo

Tour de France, Pogacar vs Vingegaard: chi è più forte a cronometro? I precedenti confronti diretti

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Dopo diversi round sul faccia a faccia, anche psicologico, arriva la prima battaglia a distanza al Tour de France 2023. Domani la cronometro individuale con partenza da Passy e arrivo, dopo 22,4 chilometri, sul traguardo Combloux. Una tappa che può essere decisiva ai fini della classifica generale con Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar divisi solo da 10”.

Chi è più forte a cronometro tra i due? Come abbiamo visto in salita, anche nelle prove contro il tempo a fare la differenza è lo stato di forma e, andando a vedere le prestazioni recenti, i due praticamente si equivalgono. Il distacco a fine corsa, almeno secondo le previsioni della vigilia, non dovrebbe essere assolutamente abissale.

Andando a fare una statistica però sulle prove contro il tempo corse da entrambi in contemporanea (ovviamente dice poco, perché la condizione è relativa ad una giornata che può essere positiva per l’uno e negativa per l’altro e viceversa), i precedenti dicono sei a tre per Tadej Pogacar.

I primi due sono lontanissimi e risalgono al 2018 e 2019: nel prologo di una corsa giovanile in Repubblica Ceca, la Grand Prix Priessnitz spa, Pogacar fu 14mo e Vingegaard 69mo, mentre nella cronometro del Giro dei Paesi Baschi lo sloveno chiuse 18mo ed il danese 43mo.

Avvicinandoci nel tempo nel 2021 c’è un botta e risposta: Pogacar davanti all’UAE Tour, Vingegaard terzo (quinto il rivale) sempre ai Paesi Baschi. Nel 2022 successo netto per l’uomo della UAE Emirates alla Tirreno-Adriatico, terzo contro ventisettesimo.

Ci siamo tenuti i quattro precedenti più importanti, quelli al Tour de France. Un due a due, a testimoniare ancor di più l’equilibrio che c’è. Nel 2021 Pogacar vinse la prima cronometro ed arrivò ottavo in quella conclusiva, portando a casa il trionfo, mentre Vingegaard fu terzo in entrambi i casi.

L’anno scorso super Tadej nella crono iniziale in Belgio, terzo (settimo Jonas), mentre in Maglia Gialla capolavoro del danese a Rocamadour, secondo proprio davanti al rivale.

Foto: Lapresse