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Calcio

Quali sono i primi colpi della Juventus di Giuntoli? I movimenti per tornare al vertice

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Cristiano Giuntoli

Cristiano Giuntoli non è certo dotato di bacchetta magica come il più classico dei prestigiatori. Da sempre il dirigente toscano ha fatto della semplicità e della concretezza le sue armi migliori, per nulla nascoste, tra le altre cose. Lo ha fatto al Carpi, con il quale ha ottenuto una raffica di promozioni fino alla Serie A, ha elevato ulteriormente il concetto al Napoli, fino alla conquista del terzo Scudetto della storia dei partenopei, lo dovrà fare ora alla Juventus. Compito non semplice, certo, ma che sta affrontando sin da subito rimboccandosi le maniche.

L’AVVIO DELLA SUA AVVENTURA A TORINO

Ieri, per esempio, il nativo di Firenze è stato ufficializzato come nuovo responsabile dell’area sportiva del club bianconero e, nelle sue prime parole dopo l’insediamento, oltre a sottolineare come sin da bambino sia sempre stato un tifoso della Vecchia Signora, ha subito messo in chiaro che la sua linea di lavoro non cambierà: semplicità e concretezza. Gli ingredienti saranno sempre i medesimi. Due aspetti che saranno quanto mai fondamentali in vista di un calciomercato estivo che, per la Juventus, si annuncia davvero complicato sotto diversi aspetti.

TAGLIARE I RAMI SECCHI

Il primo imperativo sarà: liberarsi dagli esuberi. Un compito per niente semplice ma che sarà davvero il fulcro della sessione che si è aperta non più tardi di una settimana fa. Alex Sandro, Daniele Rugani, Leonardo Bonucci, Luca Pellegrini, Koni De Winter, Gianluca Frabotta, Denis Zakaria, Weston McKennie, Arthur Melo e Marko Pjaca. 10 nomi di giocatori che, per un motivo o per un altro, non rientrano nei piani tecnici della stagione 2023-2024. Elementi sui quali sarà arduo monetizzare a dovere, ma dei quali la società bianconera vorrebbe sbarazzarsi, sia per fare entrare soldi freschi nelle casse (che non avranno i munifici introiti legati alla Champions League), sia per liberare spazio salariale ed in rosa.

NESSUNO APPARE INCEDIBILE

Di pari passo, ovviamente, Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna (il suo braccio destro a Torino) dovranno valutare altre situazioni. Federico Chiesa, Dusan Vlahovic, Samuel Iling Junior e Matias Soulè in primis. Pedine dello scacchiere bianconero che hanno ricevuto, e stanno ricevendo, attenzioni importanti dai campionati esteri. Riuscire a trattenere i primi due, riportandoli al centro di un progetto tecnico dal quale si sono sentiti respinti negli ultimi mesi, e monetizzare con i due giovani usciti dalla Next Gen (sull’argentino si parla di una offerta di 20-25 milioni da parte del Feyenoord), potrebbe aggiustare i conti (che hanno comunque già visto 30 milioni di incasso per la cessione di Dejan Kulusevski al Tottenham) e non depotenziare la rosa.

GLI ARRIVI DEFINITI

Sul fronte degli acquisti già sicuri, al momento, si registrano due nomi: Arkadiusz Milik (6 milioni + 1 di bonus all’Olympique Marsiglia) e Timothy Weah (10 + 2 di bonus al Lille). La sensazione è che tutto sia ancora in fase di studio. Se, per esempio, la Juventus fosse estromessa dalla prossima edizione della Conference League, la rosa a disposizione di mister Max Allegri potrebbe essere ulteriormente snellita. Se, invece, la UEFA non prenderà provvedimenti, un nucleo di 24-25 giocatori sarà comunque fondamentale. Al momento i giocatori che sono pronti per presentarsi in ritiro alla Continassa sono troppi. Se qualcuno uscirà, qualcuno arriverà. Fuori Juan Cuadrado, dentro Timothy Weah, per esempio. Anche per questo motivo i nomi che si leggono per il reparto offensivo non sono tanto per interessi concreti, quanto per farsi trovare pronti in vista di offerte irrinunciabili per il duo Chiesa-Vlahovic. (60-65 milioni per il primo, 80 per il secondo, a rigor di logica).

PRIMO OBIETTIVO: GLI ESTERNI

Sicuramente Cristiano Giuntoli interverrà ancora sulle fasce. Il lungo stop di Mattia De Sciglio (ci rivediamo nel 2024), la ormai assodata inaffidabilità di Alex Sandro e il fatto che ormai Danilo giochi come “braccetto” nella difesa a 3, farà arrivare a Torino un nuovo terzino destro. Timothy Castagne del Leicester sembra finito in secondo piano con l’avvento del direttore sportivo ex Napoli (stesso discorso per Lucas Vazquez o Alvaro Odriozola del Real Madrid), per cui ci potremmo attendere un nome al momento fuori dai radar, con Emil Holm dello Spezia e Fabiano Parisi dell’Empoli che sembrano ormai indirizzati in altri lidi.

LA LINEA MEDIANA

A centrocampo, inutile girarci attorno, tutto dipenderà dalle condizioni di Paul Pogba. Se il francese darà un segnale positivo sul fronte fisico (dopo appena 171 minuti complessivi nella scorsa annata) la dirigenza della Vecchia Signora si muoverà in un modo. Se, invece, il classe 1993 dovesse far capire che non tornerà più un atleta da altissimi livelli, la caccia a Sergej Milinkovic-Savic entrerà nella fase clou. Il corteggiamento verso il fortissimo centrocampista serbo prosegue ormai da tempo immemore e, a quanto pare, questa sarà l’estate nella quale lascerà la capitale. Un suo arrivo con la conferma di Pogba, oggettivamente, appare parecchio complicato. Per il resto Nicolò Rovella ha preso il posto di Leandro Paredes, rispedito con tanti saluti al PSG, mentre il rinnovo di Adrien Rabiot ha segnato una pagina fondamentale del mercato estivo juventino.

IL REPARTO OFFENSIVO

Se, infine, uno tra Federico Chiesa e Dusan Vlahovic (oppure entrambi, perchè nel calciomercato non si può mai dire “mai”) dovesse davvero salutare la Juventus. Quali potranno essere i sostituti (con Nicolò Zaniolo che potrebbe comunque arrivare a fine mercato)? Al momento sembra tornato in auge il nome di Domenico Berardi. Il fantasista del Sassuolo potrebbe essere ideale per il 3-5-2 di Max Allegri, andando ad agire in coppia con la prima punta. Se, invece, questa prima punta non sarà più Dusan Vlahovic, il primo nome sul taccuino del nuovo diesse bianconero potrebbe essere quello del chiacchieratissimo Jonathan David. La punta del Lille (nativo di Brooklyn, ma canadese di passaporto, classe 2000), sarebbe l’elemento ideale per ridare linfa al reparto offensivo. Ma, per quel che abbiamo conosciuto Cristiano Giuntoli, le sorprese (in entrata e uscita) sono sempre dietro l’angolo. L’importante è avere le idee chiare sul come muoversi. Con semplicità e concretezza come dicevamo in precedenza, no?

Foto: LaPresse