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Roland Garros

Roland Garros 2023, Elisabetta Cocciaretto ko con Bernarda Pera al terzo turno tra acciacchi e rimpianti

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L’Italia saluta definitivamente il torneo femminile del Roland Garros con il ko di Elisabetta Cocciaretto. Un’eliminazione amara per la ventiduenne anconetana, che esce infatti in lacrime dal match con Bernarda Pera: un 6-4 7-6 che le lascia mille pensieri per l’andamento della sfida.

Per sei volte in vantaggio di un break, per sei volte recuperata: tutta esperienza, ma sa di aver sprecato una potenziale occasione per accedere agli ottavi di uno Slam. Traguardo che raggiunge per la prima volta la statunitense nata in Croazia, dove affronterà una tra Olga Danilovic ed Ons Jabeur.

Al momento di scendere in campo, è evidente la fasciatura dell’azzurra sul ginocchio sinistro. I problemi fisici non si fanno sentire quando si tratta di rispondere, anche perché la statunitense non mette una prima nemmeno a pagarla: Cocciaretto si prende per tre volte di fila il break, ma anche quando a servire è lei la situazione non è delle migliori, poiché soffre tantissimo con la seconda.

Tre volte avanti, tre volte recuperata, e ci si mette anche un altro acciacco, questa volta alla gamba destra. Elisabetta torna con un’altra fasciatura, perde di nuovo il servizio per il 4-4 ed anche due giochi dopo: Pera prende il largo con il primo set incamerato.

Si segue lo stesso canovaccio anche nel secondo set. La ventottenne nata a Zara ma naturalizzata a stelle e strisce fa una fatica del diavolo quando deve iniziare lo scambio, ma può sprigionare la sua potenza da fondo sul servizio tenero di Cocciaretto: otto giochi, tre break per parte in nemmeno mezz’ora. E come prima, è l’azzurra ad andare avanti senza approfittarne ogni volta. Si va dunque al tie break, dove la statunitense mette a punto i giri del motore per dominare nel momento decisivo.

Stillicidio al servizio per entrambe, con tredici break su ventidue giochi disputati, escludendo il tie break. Meno errori ma anche meno vincenti per l’azzurra, saldo di 11-27 contro 19-30, ma pesa come un macigno il brutto 7/29 con la seconda di servizio, con sette doppi falli, costantemente messa in crisi dalla potenza della sua avversaria.

Foto: LaPresse