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Tennis, Stefanos Tsitsipas: “Il problema delle palle è importante e ha causato anche il mio infortunio”

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Stefanos Tsitsipas

Questione di palle e non si parla di coraggio. L’oggetto sferico contro cui sfogare forza e pulsioni sta diventando sempre più argomento di discussione nel circuito internazionale del tennis. Tanti giocatori si stanno lamentando di come le palline abbiano una caratteristica peculiare: pesanti e molli, che perdono di consistenza dopo pochi game. Un qualcosa che a detta in primis di Daniil Medvedev ha causato tanti problemi fisici ai tennisti impegnati nel Tour.

Ad associarsi a queste dichiarazioni, per una volta d’accordo con il russo, è stato il greco Stefanos Tsitsipas, da tempo sofferente alla spalla e costretto a giocare a Indian Wells non al meglio delle sue possibilità, come anche la sconfitta contro l’australiano Jordan Thompson ha certificato.

È stato un torneo in cui ho sofferto, non era facile stare in campo, ho sentito come se dovessi farcela, ma in realtà non volevo giocare. Ci sono alcune regole dell’ATP che ti obbligano a giocare questi grandi eventi, e io non sono un tipo a cui piace ritirarsi dopo un paio di partite. Spero di poter scendere in campo qua in buone condizioni e divertirmi un po’ di più, senza pensare troppo al mio braccio. A Indian Wells ero infortunato, per fortuna ora mi sento meglio. Quando giochi con il dolore al braccio non ti diverti affatto, cerchi solo di sopravvivere e andare avanti, niente di più. Ti concentri troppo sulle cose interne e non su quelle esterne. La salute è la cosa più importante e quando mi sento bene tutto è al suo posto e tutto funziona. Sono creativo in campo, il mio gioco è vario e sento che nulla può andare storto. Questo è il mio obiettivo per questo torneo, giocare senza dolore e vedere come risponde il mio braccio“, le parole dell’ellenico.

Le sue sensazioni per il prossimo torneo di Miami sono migliori e l’obiettivo è chiaro: “Giocare senza dolore ed essere in grado di mostrare qualcosa di diverso da quello che ho fatto in California. I campi a Miami sono un po’ più veloci di quelli di Indian Wells. La scorsa settimana la palla rimbalzava un po’ più in alto ed era più viva. Questi sono fattori che dobbiamo considerare. Qui c’è più umidità e la palla rimbalza un po’ più in basso. Mi piacciono entrambi, devi solo acclimatarti alle diverse condizioni“.

E poi la critica sulle palle: “Penso che il problema più grande quest’anno sia stato il cambio delle palle. È stato un argomento che abbiamo discusso tra noi giocatori. Le palle dovrebbero rimanere coerenti nella maggior parte dei tornei, e penso che nei tornei sul cemento questo sia ancora più necessario. Quando così è, ne beneficiano tutti e impedisce ai giocatori di infortunarsi. Ho ricevuto molti commenti negativi da parte di altri giocatori sulle palle di questa prima parte di stagione, tutti pensano che abbiano avuto un impatto significativo sulle spalle, sui polsi… sul braccio, in generale. Credo proprio che anche il mio infortunio derivi da lì“.

Una problematica da non sottovalutare, soprattutto da parte dei gestori del circuito, che tutto vogliono tranne che i primattori in campo siano costretti a ritirarsi a causa di un prodotto non di primissima qualità (palle).

Foto: LaPresse