Seguici su

Calcio

Inter-Lecce 2-0: il sorriso di Inzaghi: “Grande prova”. E Baroni applaude i nerazzurri

Pubblicato

il

Simone Inzaghi

Simone Inzaghi ritrova il sorriso. Non può essere altrimenti dopo la bella vittoria sul Lecce. Ma anche Marco Baroni è soddisfatto di quanto fatto dai suoi a San Siro. Scopriamo cosa hanno detto i due allenatori al termine della sfida di Milano, conclusasi con la vittoria dell’Inter per 2-0.

Le parole di Simone Inzaghi

L’allenatore dell’Inter è molto soddisfatto per quanto fatto dai suoi ragazzi a San Siro. “Abbiamo fatto una grande partita – sottolinea Inzaghi -, con l’approccio giusto e senza mai abbassare l’intensità. Avere trovato il raddoppio a inizio ripresa ci ha reso tutto più facile ma abbiamo meritato questo risultato contro un Lecce che nel corso della stagione ha reso la vita durissima a tante squadre. Non ci siamo mai allungati, rimanendo sempre uniti e compatti. L’avevamo preparata bene e si è visto. Bravi i ragazzi che non hanno mai abbassato la guardia”.

Poi una veloce analisi sui singoli. “Lautaro non è l’unico leader della nostra squadra ma è sicuramente un giocatore importante per noi, come lo sono anche gli altri. L’importante è che continui ad avere la costanza che sta avendo quest’anno. Gosens sta crescendo settimana dopo settimana, sono molto soddisfatto e contento per lui. Dumfries sta pagando il Mondiale in Qatar ma stasera ha fatto una buona gara, sul secondo gol è stato bravissimo. Dzeko? Si è messo al servizio del gruppo, non era facile per lui. Abbiamo tante alternative e ho la fortuna in questo momento di poter far girare gli uomini. Per ottenere risultati serve una mano da parte di tutti”.

Qualche rimpianto, infine, per lo scudetto mancato anche quest’anno. “Potevamo fare di più da quando sono qui all’Inter – conclude il tecnico – ma penso che in generale abbiamo fatto ottime cose in questi 18 mesi. Noi abbiamo sempre lavorato per provare a vincere il tricolore, se non arriva significa che dobbiamo continuare a migliorare. Ora pensiamo allo Spezia che sarà un’altra partita molto difficile”.

Le parole di Marco Baroni

E’ tutt’altro che rammaricato Marco Baroni, che è uscito soddisfatto da San Siro. “Dobbiamo dare merito all’Inter, ha fatto una grande prova sia dal punto di vista tattico che di aggressività – spiega il tecnico del Lecce -. Purtroppo abbiamo sbagliato sul primo gol ma in queste gare gli errori si pagano a caro prezzo. I ragazzi in ogni caso mi sono piaciuti, dobbiamo continuare a lavorare per migliorare ancora. L’impatto di San Siro si è fatto sentire, servirà per la crescita dei ragazzi. Per tornare a casa con dei punti serviva una partita straordinaria, non è arrivata”.

Poi una battuta su Hjulmand. “E’ un ragazzo che sta maturando. Ha una fisicità importante ma deve lavorare nella gestione del pallone. Ha avuto un grande impatto in Serie A e per noi si sta rivelando determinante. Farà sicuramente strada, come tanti altri giovani. Chiaro che le voci di mercato aumentano la pressione e anche se cerchi di tenere i ragazzi concentrati sul campo per loro non è facile. Per mia fortuna questo gruppo è molto partecipativo. Ma non abbiamo ancora fatto nulla: la salvezza è lontana”.

Il Lecce, con i suoi 27 punti in classifica, in effetti sta facendo un grande campionato. Facendo vedere anche un’identità ben precisa. “E’ vero, ma io cerco di tenere alta l’attenzione dei ragazzi nonostante la classifica ci sorrida. Non dobbiamo mai guardarla, la prossima settimana avremo il Torino in casa, una squadra forte. Non possiamo sentirci appagati. Dobbiamo lavorare, pensare gara per gara senza voli pindarici. Qui a Lecce ho trovato un ambiente ideale per lavorare, siamo stati un cantiere aperto anche dopo l’inizio del campionato ma stiamo dimostrando di avere valori importanti. Partendo da qui costruiremo il nostro futuro”.

Baroni chiude parlando del suo futuro. “Io amo fare l’allenatore, cerco sempre di migliorarmi. Pretendo tanto da me stesso e cerco di trasmetterlo alle squadre che alleno. Fa piacere avere delle attenzioni ma in questo momento sono consapevole che solo il lavoro mi può portare a raggiungere obiettivi importanti personali e di squadra”.

 

Foto: Lapresse