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Formula 1

Che noia questa F1 che va avanti a cicli! Red Bull dominante, senza test sviluppo più difficile

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Max Verstappen

I test pre-stagionali avevano fornito degli indizi importanti, ma Red Bull è stata capace di confermare la sua schiacciante superiorità anche in occasione della prima gara del Mondiale 2023. La scuderia di Milton Keynes ha perfezionato la RB18 della scorsa annata, progettando una RB19 davvero impressionante che rischia di aver ipotecato il campionato dopo un solo Gran Premio (sui 23 totali).

D’altronde la prova di forza ammirata ieri è sotto gli occhi di tutti, con un Max Verstappen in assoluto controllo che ha dominato rifilando distacchi clamorosi ai competitor del Drink Team anche grazie ad una corsa regolare e priva di Safety Car. 38″ all’Aston Martin di Fernando Alonso, 48″ alla Ferrari di Carlos Sainz (senza il ritiro, Leclerc avrebbe accusato comunque ben oltre 30″ di gap) e 50″ alla Mercedes di Lewis Hamilton.

Per avere maggiori certezze bisognerà attendere altre piste – a Jeddah la Rossa potrebbe essere molto più vicina alle Red Bull per via dei lunghi rettilinei – ma la sensazione è che la casa austriaca abbia ormai aperto il secondo ciclo vincente della sua storia in Formula Uno dopo il magico quadriennio trionfale di Sebastian Vettel dal 2010 al 2013.

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In realtà il circus è ormai abituato a lunghi cicli trionfali, soprattutto nel XXI secolo. Dal 2000 al 2004 Ferrari ha cannibalizzato la categoria con Michael Schumacher, poi si è verificato un lustro di transizione in cui si sono imposti Fernando Alonso con la Renault, Kimi Raikkonen con la Ferrari, Lewis Hamilton con la McLaren e Jenson Button con la Brawn GP. A seguire c’è stato il dominio Red Bull fino alla rivoluzione ibrida entrata in vigore nel 2014, che ha dato il via ad un’egemonia Mercedes interrotta solamente nel 2021 da Verstappen.

Questa tendenza non aiuta la F1, che rischia di divenire (o lo è già) davvero troppo prevedibile e noiosa a livello di corsa al titolo. Il divieto di test privati rende ovviamente molto più complesso lo sviluppo delle monoposto nel corso della stagione (i team si devono basare esclusivamente sui riscontri del simulatore e della galleria del vento), quindi colmare il divario nei confronti della macchina più forte è sempre difficile. Il budget cap inoltre può diventare un boomerang, perché non consente a superpotenze come Ferrari e Mercedes di investire risorse importanti per cercare di raggiungere l’attuale team di riferimento.

Foto: Lapresse