Seguici su

Combinata nordica

Sci nordico, Mondiali 2023: le speranze di medaglia dell’Italia. 3 carte dal fondo e 1 dalla combinata nordica

Pubblicato

il

Federico Pellegrino

Domani, a Planica (Slovenia), prenderà il via l’edizione 2023 dei Mondiali di sci nordico. Quali sono le speranze di medaglia dell’Italia? Partiamo dal presupposto che fare peggio di Oberstdorf 2021 è impossibile. Sia perché in Baviera non arrivò alcun pendaglio metallico nelle gare dove si avevano ambizioni, sia perché la manifestazione iridata tedesca si concluse in anticipo con un precipitoso ritiro di massa a causa di alcuni casi di Covid-19 nello staff di supporto alla squadra.

L’impressione è che gli azzurri abbiano quattro cartucce a disposizione, tre delle quali da sparare nella prima settimana. Si parte giovedì 23 con la sprint a tecnica classica maschile di sci di fondo. Qui salire sul podio non è impossibile, ma resta comunque difficile. Federico Pellegrino e Simone Mocellini, se in condizione, possono indubbiamente ambire alla finale a seconda del cammino che si troveranno ad affrontare. Andare oltre un piazzamento nella top-6 sarà complesso (cinque norvegesi, Richard Jouve e Calle Halfvarsson non sono avversari banali da battere). Cionondimeno, qualche possibilità c’è. Si comincia nel cosiddetto ruolo di outsider, nella speranza di sorprendere rivali più quotati.

Sicuramente le chance sono più elevate nella gara individuale di combinata nordica femminile, programmata per venerdì 24. La go-to-girl è Annika Sieff, alla quale possiamo assegnare un 33% di probabilità di medaglia. A tale percentuale si arriva sulla base del fatto che durante l’inverno si siano disputate nove gare e la trentina si sia issata sul podio in tre occasioni. La matematica non è un’opinione. La classifica generale di Coppa del Mondo ci dice come la trentina sia la terza forza in campo, ma il lungo periodo non è la competizione secca.

Calendario Mondiali sci nordico 2023: programma, orari giornalieri, tv, streaming

L’unica prova in cui le possibilità superano il 50%, dove pertanto si dovrebbe parlare di “delusione” nel caso di mancata medaglia, è la team sprint a skating maschile di domenica 26. A parte la Norvegia, non si vede un tandem superiore a quello azzurro, forte di un Federico Pellegrino sulla carta secondo solo a Johannes Høsflot Klæbo in volata. Bisognerà arrivarci, a quella volata, ma considerata l’assenza della Russia è evidente come la concorrenza si abbassi e le dinamiche siano destinate a cambiare. La chiave sarà la capacità dell’italiano schierato nelle frazioni dispari (Francesco De Fabiani?) di restare agganciato a chi, eventualmente, dovesse provare a fare forcing. Un compito non certo impossibile per un atleta dalle qualità del valdostano.

Infine, quest’anno è possibile riporre la proverbiale fiammella di speranza nella staffetta maschile di venerdì 3 marzo. Senza la Russia si libera un posto sul podio e cambia completamente la fisionomia della competizione. Chi avrà l’interesse e le capacità di mettere alla frusta l’intero campo partenti nel tentativo di staccare la Norvegia? Servono fortuna, uno schema di gara favorevole e grandi materiali. I pianeti si devono allineare, però proprio impossibile, a questo giro, la medaglia in staffetta non è.

Altrove, invece, non ci sono proprio minime chance? Forse qualcosa nello sci di fondo maschile o nella prova a squadre miste di combinata nordica. Tuttavia non serve l’allineamento dei pianeti, bensì quello delle galassie. Quel genere di situazione che si verifica una volta ogni milione di anni. Certo, se capita proprio quella volta poi resta per sempre. Chiedere a Leanid Karneyenka o Caitlin Gregg informazioni in merito…

Foto: La Presse