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MotoGP, Test Sepang 2023: Francesco Bagnaia sulla Ducati a “effetto suolo”, Fabio Quartararo e Marc Marquez attendono risposte

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Signore e signori, preparatevi per sincronizzare gli orologi. Da domani al 12 febbraio il Sepang International Circuit sarà teatro dei test ufficiali riservati alla MotoGP. Gli orari saranno impegnativi per chi è nel Bel Paese: 10.00-18.00 locali si traducono in 03.00-11.00 italiane, ma la passione fa miracoli…C’è curiosità sui verdetti che emetterà la pista. Non ci si giocherà di certo la stagione, ma le prove avranno un loro peso per varare lo sviluppo delle moto.

Si riparte da Francesco Bagnaia, n.1 della categoria. Pecco, in barba alle scaramanzie, il simbolo del primato lo ha messo sul cupolino anche perché conta dare gas, piuttosto che badare ai riti. La Ducati vorrà dar seguito alla propria leadership dell’anno passato, dopo aver estratto una mole di dati importanti nelle prove con Michele Pirro su questa pista.

Il collaudatore ha testato due moto con diversi scarichi posteriori, dotati di lunghezze diverse. Uno Shakedown nel quale si è notata una Rossa con un’aerodinamica aggiornata in cui soprattutto si è portata avanti una linea progettuale chiara, ovvero quella dell’effetto suolo. Nei test, infatti, si è preso nota dei condotti ricavati nella parte inferiore della carenatura laterale allo scopo di dirigere il flusso d’aria verso il basso per garantire ulteriore stabilità sulla Rossa. Interessante capire se Bagnaia seguirà questo lavoro e come ci si divideranno i compiti con il nuovo arrivato Enea Bastianini, che farà di tutto per non recitare il ruolo dello scudiero.

Dopo quanto accaduto nel 2022, ci si aspetta una reazione da parte della Yamaha e della Honda. Fabio Quartararo, nella stagione scorsa, era alla stessa stregua di un mangianastri difettoso degli anni ’80 quando parlava di accelerazione scadente della M1, specie nel confronto con la Ducati. Ebbene, quanto fatto vedere nello Shakedown da Cal Crutchlow potrebbe aver confortato El Diablo, visti i 335 km/h raggiunti, cinque in più di quanto il francese era riuscito a fare nel GP del 2022. Sarà un segnale? Lo scopriremo. Ci sarà tanto da provare nel box della scuderia di Iwata e tra il nuovo materiale a disposizione vi dovrebbe essere una carena diversa nella parte frontale rispetto a quella già messa in mostra.

Confida in migliorie sostanziali anche Marc Marquez, che tanto si allenato nel corso dell’inverno, e a detta sua il braccio destro ha risposto bene agli stimoli. Ora spetta alla RC213V darsi una svegliata. Le novità non mancheranno: al box ci sarà il nuovo direttore tecnico, Ken Kawauchi, e dal punto di vista tecnico la moto di Tokyo è stata progettata con un’aerodinamica rivista, nuovi scarico e telaio, senza contare un propulsore che dovrebbe essere meno brusco. Basterà? Indubbiamente a Marquez i termini di paragone non mancheranno in casa, considerando che nello stesso box ci sarà il campione 2020, Joan Mir, mentre nel clan LCR Alex Rins si è aggiunto a Takaaki Nakagami.

Interessante sarà comprendere anche come evolverà la moto che l’anno scorso, Ducati a parte, ha impressionato maggiormente, ovvero l’Aprilia. La Casa di Noale ha lavorato alacremente in galleria del vento e sviluppato un nuovo pacchetto aerodinamico, focalizzato soprattutto nel parti laterali della moto. Inoltre, qualcosa di diverso è atteso nell’area anteriore della carena e in quella alta del cupolino. Vedremo se Aleix Espargaró e Maverick Vinales sapranno giovarsene.

A chiudere i discorsi, KTM porterà avanti con Jack Miller e Brad Binder il lavoro sui motori e gli aggiornamenti aerodinamici. Già nel corso dello Shakedown, con Dani Pedrosa in azione, si è palesata una scelta aerodinamica che replica un po’ quello fatto da Ducati.

Foto: MotoGP.com Press