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Basket: Italia, ora parte il viaggio verso i Mondiali 2023. Le prospettive verso l’estate iridata

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Gianmarco Pozzecco

Quale Italia per i Mondiali 2023? Il tema è caldo da molto tempo, ma adesso avrà una valenza ufficiale vista la conclusione delle qualificazioni, in cui gli azzurri non hanno sostanzialmente mai fatto fatica e vissuto pericoli, per quando ci sia stato un momento in cui le vittorie arrivavano con difficoltà.

Ora, però, anche con quelle che all’atto teorico sono le seconde linee dei bei risultati si sono visti. E tra questi bei risultati non si può non annoverare il successo in Spagna, anche se non è arrivato con il pieno compimento di quanto sperato (l’approdo al primo posto nel girone L). Rimane comunque qualcosa che può dare indicazioni utili verso il futuro iridato.

Chiaramente, il primo problema da risolvere sarà quello di abbondanza di play e guardie. Ce n’è per tutti i gusti, e anzi qualcuno si rischia di doverlo scontentare, visto che in lizza ci sono i nomi di Nico Mannion, Marco Spissu, Alessandro Pajola e Matteo Spagnolo. In teoria dovrebbe esserci posto solo per tre di loro. In pratica potrebbero anche andare tutti e quattro.

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In fatto di guardie c’è invece da capire se potrà esserci un’apertura da parte di Marco Belinelli, che l’azzurro non lo veste dal 2019. Il suo ingresso darebbe sicuramente una nuova dimensione a ciò che accade oltre l’arco, oltre a rinforzare un reparto guardie nel quale Pozzecco ha idee precise, che finora hanno tenuto fuori Amedeo Della Valle. Non dovrebbero esserci dubbi su Stefano Tonut. A seconda della considerazione in doppia dimensione rimane da capire dove verrà collocato Gabriele Procida, che però gode senz’altro di grande credito. Attenzione ai possibili segnali da figure come Awudu Abass, tornato di recente a regime alla Virtus Bologna e con parecchia voglia di far bene. E c’è anche Diego Flaccadori che può scalpitare.

Lo stesso credito che, naturalmente, ha Simone Fontecchio, trascinatore senza se e senza ma agli ultimi Europei. Impossibile immaginare una Nazionale senza di lui. Il vero grande sogno, però, è avere una versione di Danilo Gallinari competitiva. Questa cambierebbe, ovviamente, qualsiasi cosa in chiave azzurra, dato che il Gallo potrebbe fare qualsiasi cosa sul campo a seconda delle necessità e delle trame ideate da Pozzecco. Da ricordare anche il contributo di Giampaolo Ricci, un equilibratore assoluto di cui nessun coach si priverebbe mai, e su questo sono d’accordo tre uomini del tutto diversi come Sacchetti, Messina e il Poz.

Ci avviciniamo a canestro e qui le scelte possono essere scontate in maggiore o minore misura. Achille Polonara è certo di un posto, per Gigi Datome può valere la sua aura di capitano e di giocatore che, con la sua esperienza, può dare meno minuti del passato, ma di qualità nel caso servisse. Ed è anche ovvio che molto nello slot di 4 dipende da Paolo Banchero, che l’azzurro potrebbe iniziare a vestirlo proprio quest’estate.

Sotto il ferro il gioco è presto fatto relativamente al titolare: Nicolò Melli, che poi di suo non è un 5, ma in Nazionale ha sempre saputo dare tutto e ancor più in questa veste, difendendo su qualsiasi giocatore senza timore, dal meno quotato all’MVP NBA. Dietro di lui restano alcuni dilemmi soprattutto legati all’impostazione di squadra. Amedeo Tessitori? Paul Biligha? Tutti e due? Ai posteri l’ardua sentenza. Assieme a un nome, Giampaolo Caruso, che potrebbe anche entrare nella corsa.

Credit: Ciamillo

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