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Atletica, Claudio Stecchi: “So di valere 5,92. Agli Europei per una medaglia senza Duplantis, ma in Italia manca un movimento”

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Claudio Stecchi

È un momento magico per il salto con l’asta italiano con i record nazionali di Roberta Bruni e Claudio Stecchi. Soprattutto il saltatore toscano si è reso protagonista di una straordinaria prestazione nel Meeting di Lievin, eguagliando diciannove anni dopo il 5.82 del suo attuale allenatore Giuseppe Gibilisco. Stecchi è stato ospite di Athletics 2U, il programma in collaborazione tra OA Sport e Sport2U e ha rivissuto proprio quella giornata.

Il nativo di Firenze non sapeva che proprio diciannove anni prima, lo stesso giorno, Gibilisco aveva realizzato il record italiano. Queste le sue parole anche su come si è avvicinato a questo risultato: “Io l’ho scoperto il giorno dopo che c’era quella ricorrenza. Siamo arrivati nel 2023 dopo due anni complicati, tra infortuni, ernie, problemi al ginocchio. A settembre 2022 abbiamo cambiato un po’ di cose nella tecnica. Sapevamo potesse rendere in allenamento, ma in gara era ancora tutto un’incognita. A Lievin siamo comunque arrivati con tanta sicurezza dopo due ottime gare precedenti ed il risultato me lo sentivo tra le gambe”. 

Stecchi ritorna sulle emozioni di quella giornata e sugli obiettivi che si era posto: “L’obiettivo della serata era il 5.82, che valeva come record italiano e anche come minimo per partecipare ai Campionati Europei. L’altro mio obiettivo era quello di salire sul podio, visto che aveva fatto le altre due gare precedenti sempre con gli stessi partecipanti ed ero rimasto giù dal podio per una o due posizioni. Sapevo che Duplantis era imbattibile, ma potevo battere gli altri. Non dovevo fare nulli e la cosa veramente bella è stato fare le misure tutte al primo salto. Comunque ho visto che il 5.92 non è impossibile ed in futuro so di poterlo valere”. 

Sul rapporto con Giuseppe Gibilisco: “Lavoriamo insieme da tre anni circa. Ha lasciato da parte l’orgoglio da atleta, passando a quello di allenatore. La prima voce che ho sentito quando ho capito di aver realizzato il record è stata la sua”. 

Il salto con l’asta è una disciplina dell’atletica nostrana che sta vivendo un ottimo momento, ma manca un progetto comune: “Nel salto con l’asta italiano sono tutti progetti singolari e non si può parlare di movimento. Io lavoro con Roma con Giuseppe, mentre Roberta Bruni si allena a Rieti. Sarebbe bello creare qualcosa per il futuro. Bisogna dire la verità che al momento, levando me e Roberta, il mondo ci è nettamente avanti”.

Un commento sulla situazione attuale del salto con l’asta a livello mondiale: “La media delle misure si è alzata di almeno quindici centimetri. Ora una misura normale è il 5.80. Sicuramente sono cambiati i metodi di allenamento, sono più modernizzati e molto più individuali. Si cerca sempre di valorizzare la qualità del singolo atleta. Questa cosa forse manca in Italia. E’ uno sport dove fare tanta fatica sia fisica, ma soprattutto mentale e psicologica. Inoltre sarebbe importante avere delle strutture, anche se non sono nemmeno troppo poche, ma comunque ci vuole qualcosa in più”. 

Toscana grande protagonista nell’atletica italiana: “Io con Leonardo Fabbri mi sento spesso, visto che siamo entrambi di Firenze. Ho conosciuto bene Ceccarelli solo alla gara di Barcellona. Si può assolutamente dire che è la rivelazione della stagione indoor e spero possa replicare anche gli stessi risultati all’aperto“.

Sulle prossime settimane: “Io ho fatto la gara di Lievin e ho chiesto a Giuseppe di poter stare a casa per recuperare un po’ di energie e per staccare un po’ dalle gare. Successivamente mi trasferirò a Roma per completare gli ultimi allenamenti e poi partirò per Istanbul per gli Europei“.

Gli obiettivi per gli Europei Indoor, con una medaglia che è alla portata: “Intanto Duplantis non ci sarà e questo cambia solo per un posto sul podio. Siamo in dieci che sanno saltare almeno 5.80 ed in finale ci vanno in otto. La qualificazione dunque sarà già complicatissima e molto combattuta. Penso che per le medaglie serve almeno minimo proprio 5.80. Sarà una gara agguerrita”. 

Una stagione lunga quella di Stecchi e che vedrà anche i Mondiali all’aperto di Budapest: “Adesso guardo bene ad Istanbul e ho già la fortuna di essere qualificato per i Mondiali all’aperto. Valuteremo quante e quali gare fare. La priorità è Budapest e devo programmare al meglio la mia stagione visto che comunque si parla del mese di agosto. Dobbiamo prepararci al meglio fino a metà giugno e poi da quel momento cominciare a gareggiare”.

VIDEO: L’INTERVISTA COMPLETA A CLAUDIO STECCHI

FOTO: FIDAL/Colombo