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Sci Alpino

Sci alpino, i precedenti di Sofia Goggia a Cortina d’Ampezzo. Due successi in discesa, ma quel rimpianto dei Mondiali 2021…

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Sofia Goggia

Si avvicina uno dei weekend più attesi della Coppa del Mondo di sci alpino femminile, ovvero quello che vedrà le donne della velocità impegnate sulla spettacolare Olympia delle Tofane di Cortina d’Ampezzo. Negli ultimi anni, per motivi felici e per altri molto meno felici, il nome della località veneta è legato a quello di Sofia Goggia. Andiamo a ripercorrere quanto fatto dalla bergamasca su questa pista:

L’esordio di Sofia Goggia sull’Olympia delle Tofane risale al 23 gennaio 2016 quando, in una discesa vinta da Lindsey Vonn, non andò oltre il 27° posto. Il giorno dopo arriva un 15° posto in superG. Come noto, la stagione 2016/17 è quella dell’esplosione in velocità della bergamasca: il salto in avanti si vede anche a Cortina, dove centra due secondi posti, prima in discesa dietro Lara Gut e poi in superG dietro Ilka Stuhec.

Per la prima vittoria bisogna aspettare il 2018, per la precisione il 19 gennaio, quando in discesa Goggia riesce a precedere Vonn e Mikaela Shiffrin. Da quel momento il rapporto con la pista italiana diventa di odio-amore: le due uscite dei giorni successivi sono il primo capitolo di una lunga saga di sventure.

In primis la grande amarezza per il Mondiale di casa, organizzato proprio a Cortina, saltato a causa di un infortunio al ginocchio rimediato a Garmisch. In quel 2021, un po’ come ora, difficilmente la bergamasca avrebbe avuto rivali in discesa tra sé e l’oro. Poi il fatidico 2022, lo scorso anno: il weekend ampezzano inizia con la splendida vittoria in discesa, ma continua con la tremenda caduta del giorno dopo in superG, che ha messo seriamente a rischio la sua partecipazione alle Olimpiadi.

L’augurio è che dopo questo ennesimo ”basso”, il rapporto ballerino tra Goggia e Cortina preveda un nuovo ”alto”. Le discesa in programma in questo weekend sono due e dunque saranno almeno due le chiare occasione per impreziosire ulteriormente il palmares.

Foto: FISI Pentaphoto