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Basket: la stagione degli italiani all’estero. Dalla NBA di Paolo Banchero in giù, la carrellata tricolore

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Sono tanti, e a volte anche non scontati, i giocatori italiani che si trovano all’estero per quel che concerne la pallacanestro italiana. In questa stagione diversi hanno fatto ritorno nel nostro Paese, da Marco Spissu in estate a Giordano Bortolani a stagione in corso da Manresa. Andiamo a scoprirne una vasta gamma, sia in campo maschile che in campo femminile.

UOMINI

PAOLO BANCHERO
Che la prima scelta assoluta all’ultimo draft NBA sia con tutti i radar puntati addosso è fatto ormai chiaro. Le medie parlano per lui: 20.9 punti, 6.7 rimbalzi e 3.9 assist a gara, con l’aggiunta di un’elevatissima costanza di rendimento. Rari i picchi oltre i 30 punti (due in stagione), ma tante, tantissime gare finite nella zona dei 20. Il punto non è se diventerà forte, perché lo diventerà: semmai, si deve parlare del quanto. Il tutto in attesa di capire cosa sarà del suo rapporto con la Nazionale italiana. Intanto i record già raggiunti sono tanti, e per il Rookie of the Year la corsa sembra già chiusa senza troppe discussioni.

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SIMONE FONTECCHIO
L’uomo nuovo degli Utah Jazz si è fatto trovare pronto quando richiesto, anche se in alcune delle ultime occasioni non è stato schierato. Le statistiche dicono, in termini di medie, 3.9 punti e 1.1 rimbalzi, ma bisogna ricordare che non si parla esattamente di uno che gioca da sesto uomo. Contro Rockets, Cavaliers e Warriors ha mostrato il suo valore, i suoi buoni 9 minuti ad allacciata di scarpe li trova e, nel complesso, ci si può aspettare che qualche segnale da parte sua arrivi ancora. Il tutto in attesa di rimettersi la casacca azzurra con un unico obiettivo in mente: Mondiali 2023 in Asia.

DANILO GALLINARI
In questo caso, stante la sua condizione di infortunato per la stagione, si può solo lanciare al Gallo un grande augurio di pieno recupero e, almeno per le fasi finali della carriera, di fine delle sfortune che spesso e (mal)volentieri lo hanno condizionato.

GABRIELE PROCIDA
Stagione partita con il piede sull’acceleratore e poi andata in calando per l’ex Cantù e Fortitudo Bologna, almeno in questa fase. Scelto con la chiamata numero 36 al draft NBA (i diritti sono dei Detroit Pistons), il comasco si è accasato in Germania e ha subito dato prova di potersi adattare all’ambiente di Eurolega, guadagnandosi minuti e punti anche in partite importanti, come contro il Real Madrid (13 in 18’46”). Nelle ultime giornate, però, il rendimento è sceso e coach Israel Gonzalez lo sta “vedendo” di meno. Rendimento abbastanza altalenante nel campionato tedesco, dove le cose migliori le offre in trasferta. Medie: 7.6 punti e 3 rimbalzi in 15’50” in Basketball Bundesliga, 5.6 e 1.6 in 13’19” in Eurolega.

ACHILLE POLONARA
Attualmente al centro di un intrigo di mercato chiamato Stella Rossa, il marchigiano non sta comunque vivendo giorni semplici. Nelle rotazioni di Ergin Ataman all’Anadolu Efes è sempre più dimenticato. In Super Ligi turca non gioca quasi mai, ma solo per questioni di turnover, mentre il vero problema è in Eurolega. “Non abbiamo avuto quanto volevamo” prima, “Infortunato da due settimane, ma adesso sta bene” poi: queste le parole del coach anche della Nazionale turca. In breve, appare chiaro che con 2.9 punti in poco meno di 12′ di medio impiego la situazione sia estremamente difficile.

LEONARDO OKEKE
Fino ad ora non si può sostanzialmente parlare della sua avventura in Spagna. Per lui, infatti, dopo che Badalona lo ha girato al CB Prat in LEB Plata (la terza serie), una sola partita giocata e problemi di infortuni che non stanno rendendo la sua stagione esattamente ciò che sperava.

DAVID OKEKE
Il fratello di Leonardo ha una storia incredibile. Un problema cardiaco a fermare sul nascere una potenziale buonissima carriera, due anni che non si augurano a nessuno, poi il ritorno in campo in Georgia e adesso in Islanda, al Keflavik. Il monzese classe 1998 sta viaggiando a 7.5 punti di media a gara, ma i numeri per lui sono importanti in modo relativo. La notizia più bella è, a prescindere, che possa continuare a trovarsi sul parquet.

IL PIANETA NCAA

Abramo Canka: arrivato a UCLA con buone prospettive, deve forzatamente farsi largo tra diversi prospetti di elevata qualità. Ad ora è ai margini delle rotazioni, con 2.2 punti di media ad allacciata di scarpe. Verranno tempi migliori? Chissà.

Micheal Anumba: la sua stagione è finita praticamente subito, nel senso che a metà ottobre il tendine d’Achille ha ceduto, impedendogli di disputare l’ultima stagione da titolare a Winthrop.

Gianmarco Arletti: anno da junior, dunque il terzo, ai Delaware Blue Hens per la guardia-ala bolognese. La squadra nella prima parte di annata, precedente la regular season della Colonial Athletic Association, ha trovato una buona condizione; per il diretto interessato 3.7 punti e 2.3 rimbalzi a partita.

Edoardo Del Cadia: per lui è la quinta stagione ai Nicholls Colonels. Avendo subito un grave infortunio (crociato rotto) nella prestagione 2021-2022, si è potuto avvalere della possibilità di giocare da redshirt senior. Il suo minutaggio è però in discesa da un paio di settimane: al momento le medie sono 13.1 minuti, 2.8 punti e 2.4 rimbalzi.

Erik Czumbel: il play veronese è nel roster di UTSA (University of Texas at San Antonio). Con i Roadrunners, quattro apparizioni complessive nel torneo NCAA nella storia, è a quota 3.5 punti, 1 rimbalzi e 1.5 assist di media in 17.8 minuti, numeri un pochino inferiori ai 4.6, 2.3 e 2.7 in 25.7 dell’annata passata. Parliamo comunque di uno più votato alla difesa.

Lorenzo Donadio: facente parte degli American Eagles di Washington D.C., squadra di Division I e precisamente della Patriot League, il romano è spesso chiamato dalla panchina. Attualmente risponde con 4.2 punti e 2.2 rimbalzi in 15.4 minuti di media, con un picco in doppia cifra a quota 14 a metà dicembre.

Francesco Borra: una sola partita per il sophomore della University of California, Davis. Appare chiaro che non sia nelle rotazioni; nel frattempo sta seguendo il corso di laurea in comunicazione.

Matteo Picarelli: l’ex Trento, al terzo anno, sta giocandosi le proprie carte da protagonista a UMBC. A novembre quattro partite da quasi 20 punti di media per lui, che in questo college dell’America East Conference famoso per l’upset contro Virginia al torneo NCAA 2018, sta viaggiando a quota 11.3, con un aumento esponenziale delle responsabilità rispetto ai primi due anni.

Nicolò Nobili: debuttante al ballo chiamato Boston University, con i Terriers il bolognese sta avendo poco spazio: 1 punto, 1.6 rimbalzi in 5.1 minuti i suoi numeri.

Leonardo Bettiol: agli Abilene Christian Wildcats per il trevigiano 5.5 minuti con 3.5 punti e 1.5 rimbalzi di media. In sostanza, quando chiamato in causa, per il tempo che ha, c’è.

Giovanni Emejuru: i numeri del centro di passaporto italiano, ma pedigree cestistico britannico, sono 5.2 punti e 3.4 rimbalzi, con una deviazione statistica data da un paio di partite a quota 16 e 14 delle nove giocate.

Riccardo Ghedini: tre soli minuti in campo per il milanese ai Davidson Wildcats. Impossibile incidere in tale situazione.

Ci sono poi Massimo Giorgetti (a New Orleans) e Tommaso Ferraretti (a Sacred Heart) che svolgono il ruolo di walk-on: sono giocatori senza scholarship, interni però alla squadra e che di norma completano il roster per gli allenamenti.

DONNE

LAURA SPREAFICO
Si parla qui della più importante italiana attualmente all’estero, e precisamente in Spagna, al Lointek Gernika Bizkaia. Qui continua a fare semplicemente quello che già faceva in Italia: garantire solidità e triple. Per lei quasi 10 punti di media con il 46,5% dall’arco in campionato e, in EuroCup, quasi 11. Ha ritrovato diverse giocatrici con cui ha avuto a che fare in Italia, come Julie Wojta, ma soprattutto ha dimostrato di valere il livello internazionale, Il tutto con il capitolo Nazionale che al momento è ben più che aperto, dopo gli anni da lei definiti in stile “rette parallele”.

VITTORIA BLASIGH
Prodotto di Costa Masnaga, quest’anno ha deciso di trasferirsi in Spagna, al Gran Canaria, che attualmente naviga in decima posizione su 16. Le medie della classe 2004 sono anche buone: 7.1 punti con il 41,7% da tre, e le prestazioni stanno iniziando a diventare sempre più significative in questa fase della stagione. Il suo pregio è comunque quello di essere estremamente costante, e non è a questo punto escluso che la si possa rivedere in un prossimo futuro a livelli più alti, in Spagna o in Italia.

IL PIANETA NCAA

Elisa Pinzan: per lei è il quarto e ultimo anno a Maryland. In casa Terrapins (che stanno andando molto bene) la play di Murano per ora non sta viaggiando su medie altissime, ma è sempre costante: 22.1 minuti di medio impiego con 4.1 punti, 1.e rimbalzi e 3.6 assist a gara. Resta da scoprire la sua destinazione una volta chiusa la carriera universitaria.

Lucia Decortes: anche lei all’anno da senior (cioè l’ultimo) in un college non tra quelli di primo piano, Albany (Great Danes). L’ala bergamasca per ora assomma queste medie: 15.1 minuti, 3.4 punti e 2.9 rimbalzi.

Alice Recanati: per la bergamasca altro anno alla Eastern University. La squadra femminile dei Colonels vanta due apparizioni al torneo NCAA abbastanza lontane. Per lei status di redshirt sophomore, che si ottiene facendone richiesta dopo uno stop lungo per infortunio o per problemi pregressi di spazio in squadra. In sostanza, è il suo terzo anno effettivo: lo sta sfruttando bene, con 9.3 punti di media e un ruolo importante nelle rotazioni.

Clara Rosini: è parte del roster delle McNeese State Cowgirls, che militano nella Southland Conference. Il record stagionale non è di quelli da ricordare (3-8), e sono lontani più di 10 anni i tempi delle apparizioni al torneo principale. Per la triestina, al secondo anno, 11.4 punti, 1.3 punti e 1 rimbalzo di media, con un po’ più spazio avuto a inizio stagione.

Silvia Nativi: a Louisiana Tech si trova anch’ella al secondo anno. Con le Lady Techsters, pur senza grandi dati numerici (4 punti, 3 rimbalzi e 4.2 assist), l’ex Vigarano e San Giovanni Valdarno è tenuta in grande considerazione per ciò che sa fare sul parquet, dal momento che i minuti in campo a gara sono 27.6.

Anna Rescifina: si è trasferita in questa stagione dall’altra parte dell’Oceano in maglia American Eagles. Per il momento la siciliana di scuola Reyer Venezia è sostanzialmente ai margini delle rotazioni (5.6 minuti, 1 punto di media in 10 gare disputate).

Foto: LaPresse