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Ginnastica artistica, l’Europa siamo noi: la squadra italiana più forte di sempre. Le Fate meglio di Ferrari e compagne?

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Alice D’Amato, Asia D’Amato, Martina Maggio, Giorgia Villa (con Angela Andreoli nel ruolo di riserva in finale). Questa è la squadra italiana più forte di tutti i tempi. Campionesse d’Europa, a sedici anni di distanza dalla prima e unica apoteosi dell’Italia nel team event continentale. Trionfo assoluto all’OlympiaHalle di Monaco dopo che tre anni fa squarciarono la tela ai Mondiali, mettendosi al collo un bronzo leggendario nel massimo contesto competitivo. Le Fate hanno riscritto l’antologia della Polvere di Magnesio alle nostre latitudini, facendo addirittura meglio della corazzata che a Volos 2006 riuscì nella magia di battere le potenze storiche Romania e Russia.

In terra greca erano state Vanessa Ferrari (con cui le azzurre si allenano), Monica Bergamelli (oggi in pedana da allenatrice), Federica Macrì, Carlotta Giovannini, Lia Parolari a imporsi di misure e a fare suonare l’Inno di Mameli cambiando qualsiasi logica di questo sport in rosa in Italia, insieme ai successivi trionfi individuali di Vanessa Ferrari. Erano cinque ragazze di enorme talento, provenienti da differenti realtà (Brescia, Trieste, Imola, Travagliato), mentre questa volta sono tutte della Brixia, tutte allenate dal DT Enrico Casella e collaboratori, che vivono la quotidianità insieme e si allenano spalla a spalla al PalAlgeco. Tre classe 2003, una 2001, una 2006: un gruppo coeso, unito, compatto, capace di emergere in qualsiasi contesto e che lo scorso anno sfiorò il podio alle Olimpiadi di Tokyo 2020, venendo beffato per una manciata di decimi dalla quella Gran Bretagna a cui oggi sono stati rifilati quattro punti di distacco.

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La squadra di Volos non riuscì poi a ripetersi a livello mondiale, mancando l’assalto al podio arrivato invece con la nuova generazione tre anni fa a Stoccarda. Non ci fu neanche gloria in campo olimpico, dove la prima finale venne festeggiata a Londra 2012 con la compagine di Vanessa Ferrari, Erika Fasana, Carlotta Ferlito, Giorgia Campana, Elisabetta Preziosa, preceduta di pochi mesi da un bronzo continentale. Siamo di fronte a una squadra unica, composta da elementi molto vicini tra loro per potenzialità, competenze, doti tecniche, abilità specifiche sugli attrezzi, completezza agonistica. Un sodalizio omogeneo e grintoso, ma con caratteristiche personali specifiche che caratterizzano i cinque elementi ammirati a Monaco.

Oggi l’Italia ha vinto sfondando il muro dei 165 punti, un risultato tecnico che dà ancora più risalto all’apoteosi in terra teutonica. Siamo d’accordo con l’analisi del Direttore Tecnico: è un riscontro di assoluto spessore, anche con la Russia in pedana si poteva vincere lo stesso, l’oro non è stato regalato alle Fate in contumacia delle Campionesse Olimpiche (assenti per il conflitto bellico, mica è colpa degli altri…), ma lo hanno conquistato con pieno merito. E potevano anche fare addirittura meglio, se proprio guardiamo il pelo nell’uovo (non è una critica, ma anzi serve a esplicare il fatto che le ginnaste hanno ancora del margine!). Giovedì l’oro di Asia D’Amato e il bronzo di Martina Maggio nel concorso generale, oggi il trionfo di squadra e domani si spera in una pioggia di medaglia nelle Finali di Specialità. L’Europa siamo noi. Dominatrici. La squadra più forte di sempre.

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Photo LiveMedia/Filippo Tomasi

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