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Formula 1

F1, le novità tecniche portate dalla Ferrari a Spa. Tra nuova ala e power-unit potenziata. Ma la Red Bull…

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La Ferrari, così come tanti altri team, ha presentato importanti novità tecniche a Spa-Francorchamps in occasione del Gran Premio del Belgio. Gran parte dell’attenzione è stata catalizzata dalla nuova specifica della power unit, denominata 066/7, introdotta sulla vettura di Charles Leclerc, che proprio in virtù di questa evoluzione ha dovuto omologare componenti inediti, finendo di conseguenza in penalità (come, però, molti altri colleghi).

La Scuderia di Maranello sta mandando in pista una nuova versione del MGU-K, il sistema montato sull’albero motore per trasformare l’energia cinetica generata dalle frenate in energia elettrica. I benefici maggiori si dovrebbero apprezzare in accelerazione, consentendo ai piloti di utilizzare mappature del motore più “spinte”, allo scopo di beneficiare di qualche cavallo in più in fase di sorpasso. Dunque, ci sarà qualche ulteriore cavallo da scatenare sull’asfalto nei momenti cruciali.

Un altro cambiamento di rilievo sulle Rosse riguarda l’alettone posteriore. Non si tratta però di una novità assoluta, bensì dell’evoluzione di una soluzione già proposta a Baku. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo la resistenza all’avanzamento e innalzare quanto più possibile il picco di velocità, soprattutto quando il DRS verrà aperto. Insomma, un Cavallino Rampante in modalità “carica al galoppo”. Non potrebbe essere altrimenti, considerando come Leclerc è chiamato a una grande rimonta.

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Dal canto suo, Red Bull non è certo rimasta inoperosa. Sapendo di poter contare su una monoposto la cui resistenza all’avanzamento è più ridotta rispetto a quella della Ferrari sin dal suo concepimento, i tecnici di Milton Keynes hanno lavorato su altri aspetti della RB18, concentrandosi soprattutto sull’aerodinamica del retrotreno. In particolare è stato presentato un nuovo disegno delle fiancate, il cui obiettivo è quello di migliorare l’efficienza del raffreddamento del vano motore. Non tanto per abbassare le temperature interne, quanto per sfruttare meglio l’aria estratta in maniera da ottenere benefici aerodinamici. In tal senso, è stato leggermente modificato anche il profilo della sospensione posteriore.

Insomma, il Cavallino Rampante prova a evolvere in maniera sostanziale, cercando di adattarsi al meglio al contesto iper-veloce di Spa-Francorchamps, mentre il Drink Team si può permettere di concentrarsi sui dettagli.

Foto: La Presse