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Atletica, Stefano Mei su Marcell Jacobs: “Non è vero che abbiamo litigato, ma qualche errore è stato commesso”

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Siamo nell’ultima giornata degli Europei 2022 di atletica a Monaco di Baviera (Germania) e quella di oggi avrebbe dovuto essere la chance per la staffetta 4×100 di andare a caccia di una medaglia. I campioni olimpici in carica, in maniera incredibile, non hanno ottenuto il pass per la Finale.

Un avvicinamento alla prova molto problematico, dalle rinunce di Fausto Desalu e Filippo Tortu di gareggiare in batteria per preservarsi soprattutto nel caso del brianzolo impegnato nell’atto conclusivo dei 200 metri, e i problemi fisici di Marcell Jacobs. Il bi-campione a Cique Cerchi, oro nella rassegna continentale in Germania, aveva dato la propria disponibilità, salvo poi rinunciare per l’ennesimo problema fisico di questo 2022 molto problematico per lui.

A chiarire alcuni aspetti è stato il presidente della FIDAL, Stefano Mei: “Marcell Jacobs voleva correre la staffetta, quando è andato in pista ha riavvertito un dolore al polpaccio, in un punto diverso da quello della finale dei 100“, ha spiegato il n.1 della Federazione italiana (fonte: ANSA).

Marcell Jacobs, serie di infortuni sempre più preoccupante: fisico martoriato, la lunga catena di problemi nel 2022

Il suo allenatore era un po’ più perplesso, Marcell era disponibile ma poi ha dovuto rinunciare”, ha aggiunto Mei, parlando della questione a Casa Italia a Monaco. “Ho voluto io un confronto con lui e il suo allenatore per capire quale fosse la situazione: assolutamente non c’è stata alcuna lite né alterco. Forse qualche errore è stato commesso. Tornassimo indietro faremmo forse qualcosa di diverso. Ma è andata così“, ha ammesso ulteriormente Mei (fonte: ANSA).

Un’altra sottolineatura del presidente della FIDAL è stata su Jacobs: “Ha avuto il coraggio di andare a Eugene ma si è dovuto fermare, poi ha avuto il coraggio di venire qui e ha vinto l’oro. Nella vita di un atleta succedono queste cose, ed è normale che un allenatore voglia preservare l’integrità del suo atleta, e che l’atleta pensi di voler correre. Ma io stesso, prima dei Mondiali e di questi Europei, a Marcell avevo detto ‘se non te la senti non correre’. Sono stato atleta, so cosa vuol dire“.

Foto: LaPresse