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Atletica, Roberta Bruni: “Con il coltello tra i denti”. Andrea Dallavalle: “Risolti i problemi alla caviglia”

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Giornata di vigilia a Eugene (USA) dove domani scatteranno i Mondiali 2022 di atletica leggera. Sono subito attesi all’opera le punte di diamante della spedizione italiana: Gianmarco Tamberi nelle qualificazioni del salto in alto e Marcell Jacobs nelle batterie dei 100 metri. I due Campioni Olimpici cercheranno di mettersi immediatamente in luce e di passare il turno.

Nella prima giornata sono particolarmente attesi anche altri azzurri. Roberta Bruni, fresca di record italiano in stagione (4.71) insegue la finale nel salto con l’asta: “Essere qui a Eugene è veramente ‘figo’. È la patria dell’atletica e quest’anno Sandi Morris ha saltato qui la migliore prestazione mondiale di 4,82: non vedo l’ora di scendere in pedana e darle filo da torcere, a lei, alla Nageotte e tutte le altre. Ogni gara è a sé ma visto l’andamento complessivo della stagione potrebbe bastare anche un 4.60. ovviamente la gara è aperta, bisogna stare sul pezzo, sappiamo che la qualificazione è sempre il momento più difficile. Entriamo con il coltello tra i denti e ci divertiamo in pedana con tutte le altre: io peraltro sarò nel gruppo con la Morris, che conosco bene, e con la quale mi sono anche allenata per un periodo, quindi possiamo trainarci. Spero di ripetere lo show del Golden Gala e perché no, magari ritornare in pedana domenica per la finale“.

Andrea Dallavalle dovrà invece attendere giovedì prossimo, ma è uno degli uomini più attesi nel salto triplo: si presenta con il terzo accredito tra i partecipanti (17.28) e insegue una magia. L’azzurro non si è tirato indietro: “L’anno scorso ho avuto l’onore di calcare questo suolo per la Diamond League, ero contentissimo di tornare perché mi ero trovato davvero bene, c’è un clima pazzesco qua in America e non vedo l’ora di gareggiare per riprovare quelle bellissime emozioni. Ho avuto qualche problemino alla caviglia destra dopo gli Assoluti di Rieti ma tutto è risolto, per fortuna”.

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Ahmed Abdelwahed si lancia verso le batterie dei 3000 siepi: “Sono carichissimo, è la prima volta che entro in questo stadio ed è uno dei più belli che abbia mai visto nella mia vita. C’è un clima bellissimo, le sensazioni sono buone, speriamo di rendere e di dare il massimo come sempre. Il mio orizzonte per questo Mondiale è portare a casa un’esperienza e divertirmi: qui è davvero possibile”. Il record italiano di Francesco Panetta, non più così lontano (il memorabile 8:08.57 dell’oro mondiale di Roma 1987), non è un’ossessione, semmai uno dei possibili step da raggiungere: “Come primo obiettivo sicuramente c’è quello di centrare un’altra finale dopo le Olimpiadi di Tokyo – sottolinea – bisogna pensare a fare una buona batteria perché il livello è altissimo, lo sappiamo. Poi in finale chissà, magari può arrivare anche qualcosa di meglio…”.

Foto: Fidal/COLOMBO