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Atletica, l’Italia si aggrappa a Gianmarco Tamberi: “Può fare più di 2.30 e salire sul podio”. Gli avversari e la progressione di gara

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L’Italia non ha ancora conquistato una medaglia dopo quattro giorni di gara ai Mondiali 2022 di atletica leggera e si aggrappa a una delle sue punte di diamante. Gianmarco Tamberi. Il Campione Olimpico di salto in alto. Il marchigiano, che scenderà in pedana questa notte (ore 02.45 italiane), non si è però presentato nella migliore forma fisica possibile a Eugene (Oregon, USA).

Un’infiammazione alla gamba di stacco ha complicato la marcia di avvicinamento alla rassegna iridata e il fastidio è emerso anche nelle qualifiche di tre giorni fa, dove si è trovato per ben due volte con le spalle al muro. Ha superato 2.25 e 2.28 metri al terzo tentativo, quando un errore avrebbe sancito la sua eliminazione. Grazie alla sua proverbiale grinta, l’azzurro ha staccato il biglietto per l’atto conclusivo e, considerando le premesse della vigilia, salire sul podio sarebbe un’impresa di assoluto spessore.

Il capitano della Nazionale si è preparato sostenendo una sgambata di rifinitura e qualche balzo, evitando di provare le rincorse, che creano fastidio al nervo del retto femorale sinistro. Il suo papà-allenatore Marco si è dichiarato ottimista alla Gazzetta dello Sport: “Se tutto girerà bene potrà valere qualcosa più di 2.30 e con una misura simile si potrà anche salire sul podio“. Ricordiamo che Gianmarco Tamberi ha saltato massimo 2.30 in stagione (il 31 maggio a Ostrava) e che in inverno conquistò la medaglia di bronzo ai Mondiali Indoor. Servirà dunque un 2.30, magari alla prima prova, per sperare nel podio, oppure servirà issarsi a 2.33. La progressione di gara sarà la seguente: 2.19, 2.24, 2.27, 2.30, 2.33, 2.35 e poi, nel caso, si salirà di due centimetri alla volta.

Il grande favorito della vigilia è il sudcoreano Sanghyeok Woo (Campione del Mondo indoor, quarto ai Giochi di Tokyo e in stagione volato a quota 2.36 al coperto), mentre appare più indietro il qatarino Mutaz Essa Barshim, l’altro Campione Olimpico che insegure il terzo titolo iridato consecutivo. Gli altri pretendenti sono decisamente quotati come gli statunitensi JuVaughn Harrison (finalista olimpico in alto e in lungo) e Shelby McEwen (2.33 in stagione), il canadese Dango Lovett, il solito ucraino Andriy Protsenko, il rognoso messicano Edgar Rivera e il tenace giapponese Tomohiro Shinno, l’australiano Joel Baden e il tedesco Mateusz Przybylko.

Foto di FIDAL COLOMBO/FIDAL