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WTA Eastbourne 2022, Petra Kvitova domina Jelena Ostapenko e fa suo il titolo sull’erba britannica

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Petra Kvitova si è aggiudicata il titolo del WTA500 di Eastoburne (Gran Bretagna). La due volte vincitrice di Wimbledon (n.31 del ranking) si è imposta sull’erba britannica per 6-3 6-2 in 1 ora e 18 minuti di gioco contro la lettone Jelena Ostapenko (n.14 WTA).

Una partita con poca storia nella quale la mancina ceca ha saputo gestire lo scambio con autorevolezza, trovando sempre soluzioni valide, soprattutto dal lato del dritto. Segnali dunque di forte rivalità per lei in vista dei Championships dove sarà l’azzurra Jasmine Paolini a trovarsela in un primo turno davvero impegnativo per la nostra portacolori.

Nel primo set, fin dai primi scambi, si comprende quale sia il canovaccio del confronto. Ostapenko costretta a remare da fondo al cospetto della maggior potenza della sua avversaria, in grado di disegnare il campo in maniera efficace. Il break nel secondo gioco è la logica conseguenza. Fatica molto la lettone nei suoi turni in battuta, costretta a salvare una palla break nel quarto game, tre nel sesto e due nell’ottavo (set-point). Di contro, Kvitova concede appena quattro punti alla rivale al servizio in tutta la frazione. Non stupisce che, a zero, concluda il suo turno e si aggiudichi il parziale 6-3.

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Nel secondo set la ceca spinge sempre molto, trovando il break nel terzo game. La reazione di Ostapenko c’è, ma le cinque palle break costruite nel gioco successivo non si tramutano in nulla di positivo per la n.14 del mondo. Si tratta dell’ultimo segnale da parte della vincitrice del Roland Garros 2017 che da quel momento subisce anche psicologicamente la situazione, perdendo il servizio nel quinto game e alzando bandiera bianca sul 6-2.

Dal punto di vista delle statistiche, Kvitova molto efficiente in battuta: 7 ace, il 68% delle prime in campo da cui ha ottenuto l’80% dei quindici. Devastante poi la ceca in risposta, raccogliendo il 66% dei punti rispetto alla seconda al servizio dell’avversaria.

Foto: LiveMedia/Rob Prange