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Scacchi: Magnus Carlsen, ancora dubbi importanti per la difesa del titolo mondiale

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Nello scorso dicembre, Magnus Carlsen aveva fatto sapere come, in mancanza di un avversario rispondente al nome dell’iraniano naturalizzato francese Alireza Firouzja, sarebbe stata in grande dubbio la sua nuova difesa di quel titolo mondiale di scacchi che gli appartiene dal 2013.

Da allora, la sua posizione è rimasta fondamentalmente simile. Qualche giorno fa il norvegese ha fatto sapere, tramite un’intervista al quotidiano norvegese VG, che quei dubbi restano. Peraltro, il titolo utilizzato è stato molto forte: “Carlsen spiega perché probabilmente lascerà vacante il titolo mondiale”.

In questa nuova occasione il nome di Firouzja non l’ha mai portato alla luce. Diversamente, ha dichiarato: “Non sono ancora vicino a giocare un altro match più di quanto lo fossi prima, ma ci sono stati anche momenti in cui non ero certo al 100%. Prenderò una decisione più avanti. Ma se c’è qualcuno che si aspetta e ancora spera che giocherò, devo prepararlo a una delusione“.

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Nell’intervista, Carlsen ha anche parlato di motivazioni relative alla questione: “Dobbiamo tornare indietro al tempo del mio primo match iridate, quando tutto era semplice e migliore. Prima del 2013, diciamo tra il 2013 e il 2013, in molti modi ero convinto di essere il migliore e mi piaceva quella vita”. E poi: “A un certo punto ho preso una decisione: ero motivato per giocare per il titolo mondiale, e ha funzionato, ma mi sono sentito come se troppo della mia identità fosse legato al titolo di Campione del Mondo, e questo non mi è mai piaciuto“.

Il Campione del Mondo in carica ha inoltre affermato: “Voglio chiudere al top, ed è quello che molto probabilmente succederà, ma chissà. Ho cambiato opinioni anche prima, ma quando ho la stessa sensazione per tanto tempo, raramente cambia. Quindi no, non sono più vicino a giocare un match per il titolo di quanto non lo fossi dopo il match di Dubai“. E durante l’intervista ha confessato come avesse fatto capire al proprio team la propria insofferenza verso la situazione.

Simili concetti il numero 1 del mondo li ha ribaditi al Times of India, per il quale l’ha intervistato Prasad Ramasubramanian. Ha però aggiunto un altro particolare: “Quel che mi sta trattenendo è il fatto che voglio vedere come mi sentirò quando il Torneo dei Candidati sarà in corso. Quando il torneo finirà, e in base a quali saranno le mie sensazioni in quel momento, deciderò se giocare“.

Sono naturalmente emerse numerose questioni. Una l’ha puntualizzata (a livello ipotetico) Leonard Barden sul Guardian: e se ci fosse anche un problema di ammontare del montepremi? Nel suo articolo, Barden fa riferimento all’aumento del montepremi, con annesso intervento del presidente FIDE Max Euwe, che diede un’indubbia spinta alla disputa del match tra Bobby Fischer e Boris Spassky, allora definito il Match del Secolo, a Reykjavik. Si passò da 125.000 a 250.000 dollari (che, per allora, erano tanti). Inoltre, viene fatto notare che se fosse uno tra Fabiano Caruana e Hikaru Nakamura a vincere i Candidati, dalle porte degli States un intervento del magnate Rex Sinquefield, già in grado di rendere St. Louis una delle capitali moderne degli scacchi, non sarebbe certo da scartare, con tutte le conseguenze del caso. Si tratta, ad ogni modo, di un’ipotesi.

Il lato concreto riguarda quel che accadrà nel caso in cui Carlsen decidesse di rinunciare alla propria corona iridata. Nel caso, infatti, a disputare il match che vale la successione sarebbero i primi due del Torneo dei Candidati di Madrid (16 giugno-7 luglio). A questo parteciperanno Alireza Firouzja (Francia), Fabiano Caruana (USA), Hikaru Nakamura (USA), Ian Nepomniachtchi (Russia, da neutrale), Teimour Radjabov (Azerbaigian), Jan-Krzysztof Duda (Polonia), Richard Rapport (Ungheria) e un ottavo giocatore che abbia la media ELO più alta da giugno 2021 a maggio 2022, misura resa necessaria dalla squalifica per sei mesi del russo Sergey Karjakin. Al momento, dopo un tour de force che lo ha portato a giocare 26 partite tra marzo e aprile per raggiungere le 30 regolamentari al fine di essere incluso nella speciale classifica, il cinese Ding Liren è il prescelto.

Foto: FIDE / Eric Rosen