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MotoGP, Francesco Bagnaia spezzerà la maledizione italiana ad Austin? Con una Ducati così, bisogna vincere

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Domenica delle Palme da sogno per gli appassionati di motori a tutto tondo. Dopo la gara di Formula 1 all’alba, la prima serata sarà dedicata alla MotoGP. Alle ore 20.00 odierne prenderà infatti il via il Gran Premio delle Americhe, quarto atto di un Mondiale sinora privo di qualsiasi gerarchia e, di conseguenza, assolutamente imprevedibile. Cionondimeno, le gerarchie viste ad Austin nella giornata di ieri sono inequivocabili.

Pole position per Jorge Martin, Ducati. Seconda posizione per Jack Miller, Ducati. Terza piazza per Francesco Bagnaia, Ducati. Quarto posto per Johann Zarco, Ducati. Quinta moneta per Enea Bastianini, Ducati. Perdonate l’elenco della spesa e le ripetizioni, ma si è voluto enfatizzare il risultato della qualifica di sabato. La Casa di Borgo Panigale ha ottenuto un risultato storico, monopolizzando le prime cinque posizioni. Si tratta di un fatto eclatante, soprattutto perché storicamente le Rosse a due ruote non sono mai state particolarmente incisive in Texas.

Invece, in questo 2022, si direbbe che tutto sia cambiato. Oggettivamente, se le premesse sono queste, qualsiasi risultato diverso dalla vittoria sarebbe una delusione. La domanda è chi, nel quintetto, abbia più credenziali per arpionarla. Spiccano soprattutto due nomi, ovverosia quelli di Miller e Bagnaia. L’australiano ama il Circuit of the Americas, si è installato in testa a qualsiasi tabella dei tempi sin da venerdì mattina e sa di avere una sella bollente. Non è un mistero come a Borgo Panigale stiano valutando l’ipotesi di sostituirlo nel 2023 con un pilota proveniente da un team satellite. Proprio il poleman è il principale indiziato, ma anche Bastianini sta inaspettatamente avanzando la propria candidatura.

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Riguardo Pecco c’è poco da dire. L’ambizione ai nastri di partenza della nuova annata agonistica era quella di diventare Campione del Mondo. L’inizio è stato pessimo, con 1 solo punto marcato in due gare. Fortunatamente in MotoGP vige attualmente l’anarchia e i distacchi sono ancora minimi. Il quinto posto ottenuto nel GP d’Argentina con una bella rimonta potrebbe essere stato il primo passo verso la rinascita, ma ora è giunto il momento di confermare il trend positivo. D’altronde se il traguardo a cui si mira è quello del titolo mondiale, gare come quella di oggi vanno vinte, perché si ha a disposizione la moto più competitiva.

A proposito di Bastianini, vederlo vincere a bordo di una GP21 davanti a una muta di GP22 sarebbe in qualche modo uno smacco per chi ha progettato la nuova versione della Desmosedici. Nel suo caso già essere lì davanti a giocarsela è un successo e il podio può essere considerato l’obiettivo massimo. Lo stesso discorso vale per Fabio Quartararo e Marc Marquez, che però scatteranno rispettivamente dalla sesta e dalla nona casella. Sapranno rimontare e inserirsi nel branco ducatista? Vedremo. Il francese della Yamaha sembra avere qualcosa in più dello spagnolo della Honda, sicuramente non ancora al meglio.

Al Circuit of the Americas sinora, in MotoGP, hanno vinto solo piloti spagnoli su moto giapponesi. La possibilità di spezzare entrambi i monopoli è concreta. La speranza degli appassionati del Bel Paese è che si possa festeggiare in contemporanea la prima affermazione di un centauro e di una moto italiani. L’occasione va sfruttata.

Foto: La Presse