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Editoriali

Olimpiadi, Italia: stesse medaglie di 4 anni fa. Lillehammer 1994 lontana, ma c’è un traguardo concreto

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Non siamo neanche a metà delle Olimpiadi di Pechino 2022 e l’Italia ha già ottenuto il medesimo numero di medaglie di PyeongChang 2018: 10. Si tratta di un risultato ragguardevole, se pensiamo che è solo la settima volta nella storia che il Bel Paese supera la doppia cifra di podi ai Giochi Invernali. Oltre alla passata edizione, è stata eguagliata anche quella di Nagano 1998. Dove potrà arrivare l’Italia da qui al 20 febbraio?

Intanto cominciamo col dire che, come di consueto, si sono alternate sorprese e prestazioni negative inattese. Forse ci saremmo attesi due ori tra Michela Moioli ed il superG femminile di sci alpino, di certo non dai magnifici ragazzi del curling: è il bello delle Olimpiadi. La sensazione, sempre più corroborata dai fatti, è che gli azzurri realmente diano il meglio quando possono competere nel ruolo di outsider, mentre sembrano patire la pressione del partire favoriti. Un film già visto anche alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

E’ chiaro che il rendimento dei prossimi 9 giorni determinerà il bilancio complessivo della spedizione, che attualmente è sufficiente. Il record di Lillehammer 1994 appare oggettivamente molto complicato: servirebbero altre 10 medaglie per eguagliarlo. Per carità, non è impossibile, ma bisogna sottolineare come le carte azzurre nella seconda settimana siano numericamente inferiori rispetto alla prima. Servirebbe in pratica un vero e proprio ‘effetto Tokyo’, ovvero dovrebbe andare quasi tutto bene per dare l’assalto a quota 20. Quella di 28 anni fa fu davvero la miglior Italia della storia alle Olimpiadi Invernali, capace anche di aggiudicarsi ben 7 ori e concludere al 4° posto nel medagliere, come era accaduto solo a Grenoble 1968.

Un obiettivo realistico è diventato quello di provare ad arrivare a 15 allori: si tratterebbe del secondo miglior bottino di tutti i tempi, che consentirebbe di fare meglio di Torino 2006 (11), Salt Lake City 2002 (13) ed Albertville 1992 (14). Occorre sottolineare, per onestà intellettuale, come nelle ultime decadi siano aumentati sia il numero di sport sia dei titoli in palio.

Sin qui gli sport del ghiaccio si sono rivelati determinanti per il medagliere tricolore, portando alla causa ben 5 allori, di cui due del metallo più pregiato. Da qui al termine dei Giochi servirà però una netta inversione di tendenza da parte dello sci alpino, ovvero lo sport che, alla vigilia, veniva considerato come una sorta di principale miniera da cui attingere. Tra discesa e combinata femminile, slalom e gigante maschile e, perché no, anche dal Team Event, gli azzurri si giocheranno diverse opportunità importanti, che influiranno, e non poco, sul bilancio finale. Si spera poi che chi abbia già vinto delle medaglie, come Arianna Fontana, Francesca Lollobrigida e Dorothea Wierer, abbia ancora motivazioni tali per regalare un’altra gemma. Insomma, sinora un’Olimpiade pienamente sufficiente: i prossimi giorni ci diranno se potremo alzare il voto.

Foto: Lapresse