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Sci alpino, quali convocati dell’Italia per Pechino 2022? Ultimo ballottaggio, chi rischia l’esclusione

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Le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 sono ormai dietro l’angolo. Mancano soltanto un paio di settimane ai Giochi, che andranno in scena dal 2 al 20 febbraio nella capitale cinese (e dintorni). L’Italia dello sci alpino maschile avrà a disposizione soltanto sette posti: un contingente ridotto a causa del regolamento decisamente arzigogolato e non recepito correttamente in ogni sua singola sfumatura. La pattuglia azzurra non sarà nutrita come avremmo sperato e avrà due carte in meno rispetto al settore femminile (che ha tra l’altro rinunciato a ulteriori due posti in fase di ricollocazione).

Siamo ormai alla stretta finale e il Direttore Tecnico sta tirando le fila prima di comunicare le convocazioni per le Olimpiadi Invernali 2022. Chi saranno i sette atleti che rappresenteranno l’Italia nello sci alpino maschile ai Giochi? Sembrano esserci quattro nomi sicuri: Dominik Paris, Giuliano Razzoli, Alex Vinatzer e Luca De Aliprandini. Per questi atleti manca soltanto l’ufficialità, ma saranno protagonisti sulle nevi asiatiche.

Dominik Paris è la nostra stella nella velocità. Quest’anno ha vinto la discesa libera di Bormio, è stato terzo a Wengen e fino a ieri si trovava in testa alla classifica della Coppa del Mondo di specialità, prima di sbagliare completamente la gara di Kitzbuehel e scivolare un po’ indietro nella lotta per la Sfera di Cristallo. L’altoatesino ha il talento, le doti, la capacità e la forma fisica per fare saltare il banco nella discesa a cinque cerchi, mentre al momento sembra offrire meno garanzie in superG (anche se è comunque capace di tirare fuori il coniglio dal cilindro). In tre partecipazioni ai Giochi vanta come miglior risultato la quarta piazza nella discesa di PyeongChang 2018.

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Giuliano Razzoli è tornato quello dei giorni migliori. Il Campione Olimpico di Vancouver 2010 ha passato delle stagioni difficili, ma settimana scorsa ha conquistato un pregevole terzo posto nello slalom di Wengen ed è tornato sul podio a sei anni di distanza dall’ultima volta. L’emiliano è una garanzia tra i pali stretti, ha la giusta esperienza e la classe cristallina per emergere in ogni frangente. Dispiace per l’uscita odierna a Kitzbuehel, quando ormai era lanciato sul traguardo e avrebbe potuto agguantare un altro risultato di rilievo. Ha saltato l’edizione di quattro anni fa, a Sochi 2014 non portò a termine la seconda manche.

Luca De Aliprandini è l’alfiere tricolore in gigante. Il vice campione del mondo di specialità, quest’anno secondo in Alta Badia, è reduce dalla caduta nella prima manche di Adelboden (quando era lanciato verso il primato), ma non ci sono state conseguenze ed è pronto per emergere dopo l’undicesimo posto di Sochi 2011 e l’uscita di PyeongChang 2018. L’azzurro ha trovato la giusta maturità per potersi esprimere nei massimi contesti, l’argento iridato lo ha sbloccato e ora sa di avere una grossa occasione per consacrarsi.

Alex Vinatzer uscì nella prima manche dello slalom di quattro anni fa e poi fu quinto nel team event. Oggi l’altoatesino ha commesso un grosso errore a Kitzbuehel e ha concluso al 18mo posto dopo aver firmato il miglior tempo nella prima manche: quest’anno è uscito a Wengen e in Val d’Isere, mentre è stato quarto a Madonna di Campiglio e settimo ad Adelboden con una grande rimonta. Stiamo parlando di un atleta in grado di sorprendere in ogni frangente in slalom, anche se commette qualche errore di troppo.

E gli altri tre posti? Christof Innerhofer e Mattia Casse sembrano avere delle ottime possibilità nella velocità. Il 37enne altoatesino, argento in discesa e bronzo in supercombinata a Sochi 2014, ha la giusta esperienza per poter ben figurare alla sua eventuale quarta partecipazione ai Giochi: sembra essere in ripresa, anche se quest’anno ha conquistato soltanto una top-10 (ottavo nel superG di Wengen). Il 34enne Mattia Casse, che non ha mai partecipato ai Giochi nel corso della sua carriera, ha collezionato tre top-10 in stagione (nono nel superG di Beavr Creek, settimo nella discesa in Val Gardena, decimo nel superG di Bormio, anche se nelle ultime uscite tra Wengen e Kitzbuehel non ha convinto.

Ecco allora che entriamo in un discorso di potenziali ballottaggi: Matteo Marsaglia, già ventesimo nel superG olimpico di quattro anni fa, può fare leva sul quarto posto ottenuto in discesa a Beaver Creek e sul 12mo firmato ieri a Kitzbuehel: basterà per avere la meglio su uno tra Innerhofer e Casse? Oppure si aggiungerà a loro due estromettendo qualsiasi altro pretendente al biglietto aereo per la Cina?

Simon Maurberger, Tommaso Sala e Riccardo Tonetti ci sperano: Sala oggi ha conquistato un eccellente sesto posto nello slalom di Kitzbuehel (miglior risultato in carriera, non era mai entrato in top-10); Maurberger ha chiuso in nona piazza dopo il decimo posto di Madonna di Campiglio; Tonetti è l’unico combinatista, ma in stagione non è andato oltre il 23mo posto nel gigante di Adelboden (soltanto tre piazzamenti in zona punti punti), la combinata non si disputa durante l’anno e sarebbe rischioso portarlo soltanto per quella gara (fu 18mo nel 2018, vanta sei top-5 in carriera in Coppa del Mondo ma senza podi ed è stato quarto ai Mondiali 2019).

POSSIBILI CONVOCATI ITALIA SCI ALPINO MASCHILE PER LE OLIMPIADI 2022

Discesa: Paris, Casse, Innerhofer

SuperG: Paris, Casse, Innerhofer

Gigante: De Aliprandini, Maurberger? (se non verrà convocato Maurberger, De Aliprandini sarà l’unico gigantista)

Slalom: Vinatzer, Razzoli, Maurberger

Combinata: da definire

Foto: Lapresse