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Combinata nordica, il finlandese Wille Karhumaa rinuncia a Pechino 2022 per studiare legge

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Immaginate di essere uno dei migliori quattro/cinque atleti a livello nazionale nel proprio ambito e di essere a pochi mesi da un’edizione dei Giochi Olimpici. La vostra partecipazione alla manifestazione a Cinque Cerchi è pressoché certa, ma voi decidete di prendervi un anno sabbatico proprio in concomitanza con l’appuntamento più importante nel panorama sportivo. È esattamente ciò che ha fatto il ventunenne Wille Karhumaa, speranza finlandese della combinata nordica.

Il ragazzo di Rovaniemi è uno dei combinatisti finnici più promettenti. Chiacchierato sin dall’adolescenza, è stato convocato per la prima volta per i Mondiali junior ancora quindicenne, reggendo bene il confronto in pista con avversari di quattro anni più maturi. Entrato successivamente in zona punti in Coppa del Mondo in un paio di occasioni all’inizio del 2019-20, ha vissuto una stagione poco soddisfacente nel 2020-21 a causa di uno stato di overtraining. Niente di strano, sono dinamiche comuni nello sviluppo di un atleta, dal quale ci si poteva attendere un riscatto nel 2021-22. Invece, non lo vedremo proprio in pista. La ragione è singolare. Si è iscritto all’università per studiare legge. Attenzione, non si tratta di un ritiro, bensì di una pausa momentanea.

“Ho pensato già quest’estate che l’anno sabbatico sarebbe stato l’unico modo per conciliare studi e sport, soprattutto nella fase iniziale della mia avventura accademica. Già nella scuola superiore non era semplice unire i due impegni, quindi mi sono detto che il modo migliore per entrare nel ritmo universitario sarebbe stato proprio quello di concentrarsi pressoché esclusivamente su di esso. Non voglio chiudere il mio primo anno accademico con soli cinque crediti al mio attivo”.

In realtà, anche un’altra dinamica ha spinto Karhumaa a comportarsi in questo modo. Il 2020-2021 negativo è stato figlio di un overtraining, il quale lo ha fatto riflettere. “Mi sono reso conto di dover avere un piano B nel caso dovessi patire qualche infortunio in futuro. Se la mia carriera dovesse spezzarsi e non avessi alcun titolo di studio, cosa farei? Non sto dicendo addio alla combinata nordica, ma quest’anno farò altro. Se tornerò all’agonismo a tempo pieno? Deciderò in primavera, diciamo che al momento le possibilità di tornare a fare l’atleta professionista sono pari al 50%”.

Insomma, niente Pechino 2022 per il ventunenne finnico, che preferisce iniziare a porre delle solide fondamenta per il proprio futuro, anziché partecipare a un’edizione dei Giochi senza velleità di medaglia (tranne, forse, come membro di una staffetta che però partirà come quarta forza in campo, nettamente staccata da Norvegia, Germania e Austria). Una scelta coraggiosa e per nulla banale. Quanti si sarebbero trascinati per l’inverno al solo scopo di poter dire di aver preso parte alle Olimpiadi, magari come comparsa? Karhumaa ha deciso altrimenti. Tra qualche mese scopriremo se lo rivedremo in azione nella combinata nordica, oppure se in futuro entrerà nel foro finlandese.

Foto: LaPresse