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Atletica, la mental coach di Marcell Jacobs rivela: “Non voleva gareggiare nella finale olimpica dei 100 metri”

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Non è un mistero che tanti degli atleti di alto livello ormai siano seguiti da uno staff adeguato sia per la preparazione fisica che per quella mentale. Le pressioni sono importanti, specie quando ci sono grandi traguardi da raggiungere. E’ stato il caso della Finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo con Marcell Jacobs protagonista.

Il 27enne nativo di El Paso, centrato l’obiettivo dell’atto conclusivo (primo azzurro a realizzare una cosa del genere in questa specialità), ha vissuto una vigilia molto particolare prima della gara che poi gli ha regalato un incredibile oro a Cinque Cerchi. A rivelare ciò è stata la mental coach dell’azzurro Nicoletta Romanazzi – spesso menzionata da Marcell per l’importanza che ha avuto nei suoi successi – che intervenuta nella trasmissione di Linus e Nicola Savino “Deejay chiama Italia” ha rivelato un aneddoto curioso.

Prima della finale a Tokyo Marcell mi ha chiamato dicendomi ‘Io non corro, ho dato tutto, non ho più niente da dare’. Era peraltro in preda ai crampi. A quel punto ‘l’ho sdraiato e l’ho fatto respirare’“. Romanazzi, facilitatrice di respiro oltre che mental coach, ha spiegato in diretta le tecniche che usa per alleviare lo stress in momenti così particolari grazie proprio alla respirazione. Sotto la sua gestione ci sono, tra l’altro, altri medagliati ai Giochi come Luigi Busà e Viviana Bottaro.

Una situazione particolare già emersa per quanto aveva riferito al Corriere della Sera lo stesso Jacobs: “Chiamo Nicoletta a Roma: ‘Io non ne ho più. Vedi tu se da lì puoi fare qualcosa’. Cominciamo gli esercizi di respirazione. Al telefono, per venti minuti. Butto via le tossine, recupero la presenza in me stesso. Poi mi rialzo e penso: ‘Dai, ci siamo‘”.

Una testimonianza di come e quanto l’attesa e la tensione prima di un evento così importante possano condizionare testa e corpo e quanto il supporto di un professionista del settore non sia affatto trascurabile.

Foto: LaPresse