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Ginnastica artistica, l’Italia acquisisce una certezza: al completo neanche gli USA ci fanno paura. Le Fate possono sognare

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Gli USA hanno vinto la gara a squadre dei Mondiali 2022 di ginnastica artistica. Jade Carey, Jordan Chiles, Shilese Jones si sono imposte con 166.564 punti e hanno regalato agli Stati Uniti il sesto titolo iridato consecutivo nel team event, la prova che valuta la validità e la profondità del movimento ginnico di un intero Paese. La corazzata a stelle e strisce ha così superato lo storico record della grande Romania (poker di fila tra il 1994 e il 2001). Un sigillo che arriva a tre anni dall’apoteosi di Stoccarda, l’ultimo trionfo di lusso della formazione capitanata da Simone Biles, poi seconda alle spalle della Russia alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (ma sappiamo cosa successe alla ginnasta più forte e vincente della storia).

A Liverpool l’Italia si è invece dovuta accontentare del quinto posto con 159.463, a un punto di distanza dalla medaglia di bronzo vinta a sorpresa dal Canada. Le Fate sono incappate in addirittura cinque cadute, che hanno inevitabilmente condizionato la nostra prova e ci hanno tenuto giù da un podio che era assolutamente alla portata. Nel quintetto tricolore erano assenti Asia D’Amato e Angela, fondamentali a metà agosto per vincere gli Europei. Martina Maggio, Alice D’Amato, Giorgia Villa sono state supportate da Manila Esposito, ma un’anomala prestazione fallosa del quintetto tricolore non ha permesso di poter fare festa: col 162.8 timbrato in qualifica ci si sarebbe messi al collo il bronzo, con il 165.1 del trionfo continentale ci si garantiva l’argento e si metteva paura agli Stati Uniti.

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Al termine di una finale a squadre infarcita di errori per quasi tutte le partecipanti (e torneremo sull’argomento), viene spontanea un’affermazione: l’Italia al completo e senza errori non deve avere paura di nessuno. Tradotto: se in squadra ci fossero anche Asia D’Amato e Angela Andreoli (a casa infortunate, non dimentichiamoci inoltre che Elisa Iorio era riserva e che Vanessa Ferrari ha deciso di non gareggiare in questa annata agonistica) e se non si commettessero troppi errori, l’Italia sarebbe sistematicamente sul podio internazionale e potrebbe anche giocarsela con gli USA. Non è un’esagerazione o un’utopia, ma una constazione.

Vero che ieri le americane erano prive di Sunisa Lee (Campionessa Olimpica all-around), ma questa Italia può anche buttarla in un corpo a corpo tutto da vivere e da vedere. la medaglia d’oro non è assolutamente preclusa in partenza, bisogna sempre crederci come il gruppo del DT Enrico Casella ha fatto in tutte le occasioni. Ci riproveremo ai Mondiali 2023, quando bisognerà anche qualificarsi per le Olimpiadi di Parigi 2024: questa generazione di fuoriclasse vivrà il suo acme ai prossimi Giochi e nella capitale francese non bisognerà porsi limiti.

Photo LiveMedia/Filippo Tomasi

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