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Storia delle Olimpiadi: l’epopea della dinastia Abbagnale, gli intramontabili “Fratelloni d’Italia”

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Quello che sono riusciti a combinare i canottieri Giuseppe, Carmine e Agostino Abbagnale (in rigoroso ordine di classe: ’59, ’62, ’66) nella storia delle Olimpiadi è più unico che raro. Tre fratelli, sette ori e due argenti complessivi, con la ciliegiona sulla torta servita a Seul, nel 1988. Giuseppe, Carmine e il celeberrimo timoniere Peppiniello Di Capua bissano l’oro conquistato quattro anni prima a Los Angeles nel “due con”, battendo i fortissimi tedeschi dell’Est e l’armo britannico composto da Andy Holmes e sua maestà Sir Steve Redgrave, semplicemente il più forte canottiere di sempre. Agostino, non volendo essere da meno, si cinge dell’alloro olimpico con il “quattro di coppia”. Incredibile ma verissimo.

Il primo exploit a cinque cerchi della dinastia Abbagnale, come accennato, è l’oro di Los Angeles ’84 che dà all’equipaggio azzurro il ruolo di favorito anche per la successiva edizione sudcoreana dei Giochi. I due scugnizzi campani non tradiscono le attese a Seul, si confermano dèi del remo di Olimpia e possono anche applaudire il fratello minore Agostino, oro nel “quattro di coppia” con Poli, Farina e Tizzano. Agostino Abbagnale avrebbe poi vinto altre due medaglie olimpiche fatte del metallo più prezioso, ad Atlanta nel “due di coppia” e a Sydney nuovamente nel “quattro di coppia”.

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Carmine il prodiere e Giuseppe il capovoga costituiscono, insieme al timoniere Giuseppe Di Capua, il piccoletto che finisce allegramente in acqua dopo ogni vittoria, uno degli armi più celebri, affiatati e vincenti nella storia del canottaggio: ai Giochi conquistano anche un argento (a Barcellona, dove Giuseppe è il portabandiera azzurro), sette titoli mondiali e gareggiano assieme per tredici stagioni, dal 1981 al 1993. Strana coincidenza, il percorso olimpico dei due Abbagnale meno giovani è parallelo a quello di Vincenzino Maenza: Campioni nel 1984 e nel 1988, secondi “con beffa” nel 1992, quando i nostri canottieri – primi a due terzi di gara – vengono superati ad una manciata di metri dall’arrivo e dal mitologico tris olimpico da un’altra coppia di fratelli, gli inglesi Jonny e Greg Searle.

Giuseppe e Carmine Abbagnale, tesserati per la Canottieri Stabia e allenati dallo zio Giuseppe La Mura – divenuto poi direttore tecnico della Federazione Italiana Canottaggio – dominano per più di un decennio la scena del canottaggio globale, portando questo sport, fino al allora povero e poco conosciuto nel Bel Paese, alla massima attenzione dell’opinione pubblica. Simpaticamente eloquenti furono le parole di papà Vincenzo Abbagnale, coltivatore diretto e preoccupato per l’economia familiare, all’indomani del primo trionfo a cinque cerchi: “Va bene, ragazzi, ma adesso tornate a casa che c’è da raccogliere le patate…”.
Assolutamente memorabili e inimitabili restano poi le accorate colonne sonore delle loro vittorie firmate da Giampiero Galeazzi, vero mentore mediatico dei “Fratelloni d’Italia”.

Vincenzo Abbagnale junior, classe 1993, è il figlio di Giuseppe, anch’egli già laureatosi Campione del Mondo. Sempre nella specialità del “due con”, non più olimpica (!), sempre in Corea del Sud, venticinque anni dopo l’impresa del padre. Insomma, la dinastia Abbagnale pare destinata a non tramontare mai.

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Storia delle Olimpiadi, prima puntata: Dorando Pietri
Storia delle Olimpiadi, seconda puntata: Ondina Valla
Storia delle Olimpiadi, terza puntata: Gian Giorgio Trissino
Storia delle Olimpiadi, quarta puntata: Pietro Mennea
Storia delle Olimpiadi, quinta puntata: Abebe Bikila
Storia delle Olimpiadi, sesta puntata: il massacro di Monaco 1972
Storia delle Olimpiadi, settima puntata: Jesse Owens
Storia delle Olimpiadi, ottava puntata: Mauro Checcoli
Storia delle Olimpiadi, nona puntata: Antonella Bellutti
Storia delle Olimpiadi, decima puntata: Paola Pezzo
Storia delle Olimpiadi, undicesima puntata: Nino Benvenuti
Storia delle Olimpiadi, dodicesima puntata: Vincenzo Maenza
Storia delle Olimpiadi, tredicesima puntata: l’oro maledetto dell’Italvolley

 

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giuseppe.urbano@oasport.it

 

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