Artistica

Manila Esposito, tra i mostri sacri della ginnastica artistica con il doppio trionfo: unica italiana, in scia a Comaneci

Stefano Villa

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Esposito / IPA Agency

Soltanto venti anni fa sembrava impensabile sognare un trionfo nel concorso generale individuale da parte di una ginnastica italiana. Vanessa Ferrari ha poi riscritto qualsiasi logica laureandosi Campionessa del Mondo nel 2006 e Campionessa d’Europa nel 2007: le apoteosi di Aarhus e Amsterdam restano dei pilastri della storia della Polvere di Magnesio tricolore, risulteranno per sempre intoccabili e hanno senza dubbio spronato un intero movimento. Si sono dovuti aspettare tre lustri pieni per ritornare sul gradino più alto del podio nel giro completo, con la stoccata di Asia D’Amato agli Europei 2022 in quel di Monaco.

Manila Esposito ha saputo fare meglio perché nel giro di dodici mesi ha firmato una stupefacente doppietta, risultando la miglior interprete su tutti gli attrezzi nel Vecchio Continente: lo scorso anno l’apoteosi totale a Rimini non partendo con i favori del pronostici, oggi un autentico dominio incontrastato a Lipsia e la conferma sul trono dell’all-around. Si tratta di un numero con cui la 18enne campana ha riscritto la storia alle nostre latitudini e con cui ha eguagliato mostri sacri della ginnastica artistica internazionale. L’azzurra ha conquistato due titoli europei come le sovietiche Larisa Latynina (1957-1961), Ludmilla Tourischeva (1971-1973) e Svetlana Boginskaya (1989-1990) e la ceca Vera Caslavska (1965-1967).

La nostra portacolori si è portata a una sola lunghezza da due icone assolute di questa disciplina: la rumena Nadia Comaneci e la russa Svetlana Khorkina (entrambe si spinsero addirittura a tre sigilli consecutivi, rispettivamente dal 1975 al 1979 e dal 1998 al 2002). Sono numeri da capogiro e che certificano ulteriormente la caratura del gesto tecnico compiuto dalla fuoriclasse di Boscotrecase, issatasi già a quota nove medaglie continentali in carriera. Semplicemente magica.

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