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Perché Sinner ha commesso due errori strategici dopo quasi 8 mesi di scelte perfette

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Sinner / IPA Agency

Jannik Sinner ha brillato nella seconda parte della passata stagione e nel primo quadrimestre dell’attuale annata agonistica. Lo scorso settembre decide di non disputare la fase a gironi di Coppa Davis e di concentrarsi sulla preparazione fisica, in modo da assere altamente performante nelle settimane successive. Fu una scelta impeccabile visto che vinse gli ATP 500 di Pechino e Vienna, poi raggiunse l’atto conclusivo alle ATP Finals (perdendo contro Novak Djokovic, sconfitto nel round robin) e giganteggiò in Coppa Davis, alzando al cielo l’Insalatiera insieme ai compagni (sconfiggendo Djokovic dopo aver annullato tre match-point consecutivi).

Anche la preparazione invernale è stata perfetta, ha migliorato il proprio fisico e la tenuta nelle maratone agonistiche, ha perfezionato alcuni fondamentali e infatti è stato spettacolare sul cemento: apoteosi agli Australian Open (riportando uno Slam in Italia dopo 48 anni), sigillo all’ATP 500 di Rotterdam, affermazione al Masters 1000 di Miami, semifinali ai Masters 1000 di Indian Wells (ko contro lo spagnolo Carlos Alcaraz) e di Montecarlo (sconfitto dal greco Stefanos Tsitsipas, su cui però grava una pesantissima svista arbitrale). Una serie di risultati che lo ha issato al secondo posto nel ranking ATP.

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Nelle ultime settimane, però, Jannik Sinner ha commesso un paio di errori strategici. Già a Montecarlo aveva accusato un fastidio all’anca, ma nonostante questo ha deciso di presentarsi al Masters 1000 di Madrid. Dopo la facile vittoria all’esordio contro Lorenzo Sonego, ha accusato un nuovo problema fisico all’anca durante la partita contro il russo Pavel Kotov. Il 22enne si è preso la notte e la mattina successiva per valutare il da farsi e, dopo un allenamento, ha deciso di tornare in campo per sfidare il russo Karen Khachanov: successo in rimonta e pass per i quarti di finale.

A quel punto, però, l’infiammazione all’anca si sarebbe riacutizzata e le decisioni seguenti sono state inevitabili: rinuncia a disputare i quarti di finale in terra spagnola contro il canadese Felix Auger-Aliassime, ma soprattutto il forfait al Masters 1000 di Roma. Non giocare di fronte al proprio pubblico agli Internazionali d’Italia è stata una scelta molto dura da prendere, ma costretta viste le condizioni fisiche.

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Considerando che il problema all’anca era già emerso dopo Montecarlo, come egli stesso ha dichiarato, non sarebbe forse stato meglio rinunciare a Madrid (e ai 200 punti portati a casa) ed essere in forma in vista dell’appuntamento casalingo? Anche perché questa sosta complicherà anche la marcia di avvicinamento al Roland Garros, secondo Slam dell’anno che scatterà domenica 26 maggio.

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