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Ginnastica artistica, l’Italia sfida la Gran Bretagna per lo scettro agli Europei. Francia terzo incomodo

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Alice D'Amato / IPA Agency

La gara a squadre sarà il piatto forte degli Europei 2024 di ginnastica artistica femminile. L’appuntamento è per domenica 5 maggio alle ore 15.00, quando a Rimini andrà in scena l’atto conclusivo della prova che premia la caratura agonistica e la forza del movimento di un’intera Nazione. Sulla carta la lotta per il podio dovrebbe restringersi tra tre compagini di riferimento, pronte a darsi battaglia nel sempre spietato format 5-3-3 che non prevede lo scarto del punteggio peggiore su ogni attrezzo e dove ogni errore si paga a caro prezzo.

L’Italia si presenta all’appuntamento casalingo con grandi ambizioni. Dopo l’apoteosi totale di Monaco 2022 e l’argento di Antalya 2023, le Fate vanno a caccia del bersaglio grosso e vogliono lanciare un chiaro messaggio a tutte le avversarie anche in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024. Le ragazze del DT Enrico Casella sono reduci dal sigillo al Trofeo di Jesolo e hanno tutte le carte in regola per regalare una grande gioia al proprio pubblico. Una formazione composta da Asia D’Amato, Alice D’Amato, Manila Esposito, Elisa Iorio, Angela Andreoli ha pochi eguali al mondo, visto che nei fatti sono tutte generaliste di lusso con i rispettivi picchi. Bisognerà vedere quali saranno gli incastri scelti dal tecnico bresciano.

L’avversaria di riferimento sarà la Gran Bretagna, che però dovrà fare a meno di un fenomeno come Jessica Gadirova. Nella rosa delle Campionesse d’Europa figurano Rebecca Downie, Georgia-Mae Fenton e Alice Kinsella come dodici mesi fa, con l’aggiunta di Ruby Evans, nell’ultimo poco brillante Mondiale. Si è però infortunata Ondine Achampong e dunque si attende il nome della sostituta. Il terzo incomodo sarà la Francia, ma attenzione perché il quintetto capace di conquistare il bronzo iridato in autunno non sarà capitanato da Melanie De Jesus Dos Santos.

La ginnasta di punta del movimento transalpino è assente e dunque punteranno su Marine Boyer, Lorette Charpy, Coline Devillard, Morgane Osyssek-Reimer e Ming Van Eijken (formazione che ha faticato recentemente a Jesolo). Sulla carta Germania e Paesi Bassi sono attardate, uno sguardo all’Ungheria di Zoja Szekely e Greta Mayer, la Romania di Sabrina Maneca-Voinea e Ana Barbosu parte indietro, da non sottovalutare il Belgio di Nina Derwael.

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