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Volley, Mondiali 2018: Italia, è rebus schiacciatori. In sei per quattro maglie, più dubbi che certezze

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L’Italia è nel pieno della preparazione per i Mondiali 2018 di volley maschile che si disputeranno proprio nel nostro Paese dal 9 al 30 settembre. Manca poco più di un mese all’attesissimo debutto nella rassegna iridata, gli azzurri sono in collegiale a Cavalese e nelle Dolomiti si stanno allenando per arrivare a puntino all’appuntamento più importante degli ultimi due anni. La Nazionale ha sofferto molto nelle ultime due stagioni, dopo l’argento conquistato alle Olimpiadi di Rio 2016 ha fatto tremendamente fatica tra Europei e Nations League/World League, non esprimendo un gioco all’altezza del massimo livello internazionale.

L’obiettivo ora è quello di emozionare di fronte al proprio pubblico e raggiungere quantomeno la terza fase a Torino per poi giocarsi il tutto per tutto. La diagonale composta da Simone Giannelli e Ivan Zaytsev è ormai una certezza mentre il dubbio rimane sul reparto schiacciatori dove il rebus è di difficile lettura e spetterà al CT Chicco Blengini scioglierlo nelle prossime settimane basandosi sugli allenamenti e sulle amichevoli che giocheremo ad agosto (si incomincia il 3-4 con un doppio confronto contro l’Olanda proprio a Cavalese).

In sostanza ci sono sei giocatori che lottano per quattro posti di banda. Le certezze si chiamano Osmany Juantorena e Filippo Lanza, sulla carta i nostri titolari: la Pantera è l’uomo in più di questo gruppo, un autentico fenomeno eccezionale in tutti i fondamentali e che alza il livello di tutta la squadra mentre Super Pippo assicura tanta solidità ricettiva, anche se durante le ultime uscite internazionali non ha spiccato particolarmente. Chi ci sarà alle spalle dei due big?

Oleg Antonov ha recuperato dall’infortunio, ormai è un veterano di questo gruppo, si fa sempre trovare pronto nelle rotazioni e può subentrare per dare manforte in determinati frangenti. Durante la Nations League è stato lanciato Gabriele Maruotti che non ha sfigurato a differenza di Luigi Randazzo che è andato in difficoltà più volte nonostante l’ottima stagione con i club. E poi Simone Parodi: se fosse quello dei bei tempi, quello visto alle Olimpiadi di Londra 2012, allora sarebbe una pedina fondamentale…





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