Atletica

Atletica, Europei 2018: Italia seconda nel medagliere, brillano Benati e la marcia. La figlia di Fiona May giù dal podio

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L’Italia è stata assoluta protagonista agli Europei U18 di atletica leggera che si sono disputati a Gyor (Ungheria): il secondo posto nel medagliere (4 ori, 4 argenti, 1 bronzo alle spalle dell’inarrivabile Gran Bretagna) identifica il buon valore delle prestazioni messe in mostra dagli azzurrini guidati da Stefano Baldini. Nel contesto continentale di categoria ci siamo fatti valere e abbiamo fatto la differenza ma come sempre la prova del nove arriverà quando questi ragazzi dovranno cimentarsi con l’atletica “vera” ed è proprio in quel momento che si spera ottengano dei risultati di rilievo.

La marcia esce raggiante con la doppietta la maschile siglata da Davide Finocchietti e da Aldo Andrei, due interessanti prospetti che potrebbero farsi strada, e il bel bronzo di Simona Bertini (si gareggiava su 5000 e 10000 metri, il passaggio sulla strada comporterà poi un altro tipo di lavoro). Ha convinto tantissimo Lorenzo Benati sui 400 metri: il gigante laziale di 1,94 metri ha firmato il record italiano di categoria scendendo sotto i 47 secondi, un ottimo trampolino di lancio per le prossime uscite in cui sarà chiamato a confermarsi su questi altissimi livelli. Le due staffette miste sono state impeccabili, il doppio oro al maschile e al femminile certifica la caratura dell’Italia con i quartetti e soprattutto mette in luce una compattezza di movimento sulle varie distanze della pista.

La ragazza più attesa di questa spedizione era Larissa Iapichino, figlia di Fiona May che però non è riuscita a brillare anche a causa del fortissimo vento: la 16enne ha chiuso al settimo posto la gara di salto in lungo, lontana dalle misure eccellenti a cui ci aveva abituato nelle scorse settimane. La toscana ha pagato sicuramente anche l’emozione del momento, il suo talento non è in discussione e avrà tutto il modo di metterlo in mostra. Un plauso agli argenti di Carmelo Musci (getto del peso), Davide Favro (lungo) ed Emma Silvestri (quattro metri ostacoli). In totale abbiamo collezionato 24 finali (piazzamenti tra gli otto), un bottino di spessore che conferma la bontà del movimento giovanile nel nostro Paese. Ma il salto di qualità tra i grandi si rivela spesso problematico, speriamo che la musica cambi.

 





Foto:  M. De Marco

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