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Volley, quale sarà l’Italia del 2017? Reparto per reparto: la stella Zaytsev, il futuro di Juantorena, le bombe di Sabbi, Birarelli e i giovani

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Siamo nel vivo della stagione per club, la regular season di SuperLega è giunta alla metà del girone di ritorno, il prossimo weekend si disputerà la Final Four di Coppa Italia ma non è mai troppo presto per dare un occhio alla Nazionale.

Mancano ancora 4 mesi abbondanti al ritorno in campo degli azzurri (il 2 giugno a Pesaro, prima giornata della World League), i giocatori sono alle prese con le proprie società motivati a raggiungere gli obiettivi prefissati ma il pensiero all’azzurro è sempre vivo, soprattutto dopo la strepitosa medaglia d’argento conquistata alle Olimpiadi di Rio 2016.

Quest’anno ci saranno diverse competizioni per provare a risalire sul gradino più alto del podio da cui manchiamo ormai da dodici anni: la World League a inizio estate, gli Europei in Polonia a settembre subito seguita dalla Grand Champions Cup in Giappone. Siamo esentati dalle qualificazioni ai Mondiali 2018 visto che ospiteremo la prossima rassegna iridata insieme alla Bulgaria.

Vediamo nel dettaglio quali sono gli uomini che possono rientrare nel discorso della Nazionale, analizzando la situazione ruolo per ruolo per provare a scoprire il sestetto che sarà guidato dal CT Chicco Blengini (nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la conferma nel suo ruolo). Ti basterà cliccare sulle varie pagine.

 

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OPPOSTI:

Luca Vettori sta disputando un’eccellente SuperLega: con la casacca di Modena non ha mai deluso e spesso è risultato determinante. È un giocatore poco appariscente, sia tecnicamente che mediaticamente, ma il tabellino a fine partita parla quasi sempre in suo favore. La sua squadra è andata in difficoltà contro le piccole ma nei match di cartello i Campioni d’Italia si sono fatti sempre apprezzare e il tutto ha sempre coinciso con una sua buona prestazione, come nell’ultimo weekend contro Perugia.

Con la Nazionale nelle ultime stagioni era stato la riserva di Ivan Zaytsev ma con lo Zar ormai spostato di banda (dovrebbe proseguire su questa linea anche in azzurro) dovrebbe proprio essere il Vetto il nostro terminale offensivo di riferimento. Riuscirà a trovare quella continuità che con l’Italia gli è un po’ mancata quando aveva avuto l’occasione? Avrà il carisma giusto per fare la differenza? Il talento c’è tutto, staremo a vedere.

 

Giulio Sabbi, però, sta facendo numeri da marziano. L’oppostone laziale si è caricato sulle spalle tutta Molfetta e l’ha condotta fino alla lotta per un posto nei playoff: un traguardo che alla vigilia sembrava un po’ fuori portata per i pugliesi. Il capocannoniere della SuperLega, uno dei migliori tre realizzatori di tutta Europa, sta martellando come un fabbro: viaggia su ritmi folli, realizzando costantemente i suoi 23-24 punti a partita (38 addirittura domenica pomeriggio), mettendo giù i continui inviti dei compagni di squadra che fanno affidamento alla sua classe per vincere.

Giulio merita indubbiamente una chance in azzurro (già avuta in passato): sarà poi suo compito far vedere quello di cui è capace anche a livello internazionale e far capire se riesce a mantenere certi ritmi anche nelle partite più complesse.

 

Gabriele Nelli, dopo un’eccellente prima parte di stagione, ha pagato un piccolo infortunio che lo ha tolto dal campo nell’ultimo mese. Contemporaneamente Trento ha ritrovato il miglior Stokr e per il giovane sembrano essersi nuovamente chiude le porte: vedremo se nel prosieguo dell’annata cambieranno nuovamente le cose ma è un prospetto da tenere monitorato con particolare attenzione.

Sono un po’ questi i nomi su cui puntare perché le altre squadre si affidando agli stranieri: Sokolov a Civitanova, Atanasijevic a Perugia, Djuric a Verona, Hernandez a Piacenza, Hirsch a Monza, Michalovic a Vibo Valentia, Torres a Ravenna, Starovic a Milano, Miskevich a Sora. L’eterno Fox Fei a Latina è fuori dal giro da tempo, Stefano Giannotti a Padova non è una carta percorribile ma attenti a Sebastiano Milan che gioca anche da schiacciatore.

 

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PALLEGGIATORI:

Eternamente Simone Gianelli. Il futuro è assicurato con il talento di Trento che, dopo essere esploso nel 2015 e aver guidato l’Italia alle Olimpiadi di Rio 2016, sta disputando una meravigliosa SuperLega. Non sbaglia praticamente mai, migliora settimana dopo settimana, riesce sempre a leggere bene le partite, si appoggia a tutti i compagni (ottima l’intesa con i centrali, Filippo Lanza è sempre sua fedele spalla) e fa costantemente la differenza.

Sempre più scatenato, Simone Giannelli è una garanzia per l’Italia che si affiderà a lui ancora per molti anni (ci auguriamo). Sarà suo il compito di tenere saldamente la regia ma bisogna trovargli un buon secondo. L’esperienza di Daniele Sottile è stata determinante per tutto lo spogliatoio: potrà essere ancora l’uomo di Latina il secondo riferimento?

Michele Baranowicz sta facendo bene a Verona ma difficilmente accetterà un ruolo da secondo. Sta piacendo molto Luca Spirito a Ravenna che riesce sempre a tirare fuori il meglio da Torres e dai suoi attaccanti. Altro giovane interessante è Riccardo Sbertoli: Milano è ultima in classifica, ha vinto solo tre partite (complice anche degli infortuni) ma lui può avere futuro.

Christenson a Civitanova, De Cecco a Perugia, Orduna a Modena, Hierrezuelo a Piacenza, Jovovic a Monza. La proposta italiana, con prospettive in azzurro, è davvero ridotta in SuperLega.

 

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SCHIACCIATORI:

Il reparto che in futuro potrebbe essere più in crisi: si fatica a trovare un giovane di livello interessante che possa farci dormire sonni tranquilli. Per il momento, però, siamo ben coperti anche se molto gira intorno al quesito che si sta portando avanti da mesi: Osmany Juantorena giocherà ancora con la Nazionale o deciderà di abbandonare dopo aver conquistato l’argento olimpico?

Inutile dire che la Pantera è determinante per il nostro gioco: fornisce grande equilibrio, esperienza, brillantezza e solidità in tutti i fondamentali. Veste l’azzurro solo dal 2015 e l’Italia ne ha subito beneficiato: speriamo di godercelo ancora a lungo, almeno fino ai Mondiali 2018 poi chissà.

 

Ivan Zaytsev è la certezza, l’icona dell’intero movimento, esploso mediatamente durante le Olimpiadi. Il servizio dello Zar ha brillato, ha colto nel segno, ha fatto breccia nel cuore degli italiani. Ora gioca da schiacciatore a Perugia da quando è rientrato Atanasijevic: sta migliorando in ricezione ma nelle ultime partite ha faticato un po’ a imporsi in fase offensiva. Avrà ancora tempo per arrivare al top nei momenti che contano. A lui si chiede sempre il massimo ma non è facile digerire un cambio di ruolo in poche settimane.

Filippo Lanza è l’altra garanzia: solido, sicuro, granitico in ricezione e combattivo. Il capitano di Trento è una pedina inamovibile del sestetto ma con Juantorena e Zaytsev bisognerà lottare spalla a spalla per il posto da titolare: potrebbe accendersi una bella battaglia che farebbe bene sotto l’aspetto tecnico. Avere comunque qualcuno di davvero molto forte alle spalle dei due titolari sarebbe troppo importante per l’Italia, è quello che è mancato nelle ultime uscite.

 

Oleg Antonov gioca pochissimo a Trento (faceva parte degli eroi di Rio), Jiri Kovar è invece prontamente ritornato dopo una stagione out e sta convincendo a Civitanova: Blengini lo vede tutti i giorni… Il recupero di Simone Parodi prosegue invece molto più lentamente. Chi sarà il quarto uomo?

 

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CENTRALI:

Arriveranno forze fresche? I rinforzi giovani non mancano: Ricci è il Re dei muri a Ravenna, Polo e Vitelli piacciono a Molfetta, Galassi non dispiace a Milano. Vedremo se qualcuno di loro avrà l’occasione giusta in Nazionale.

Molto dipenderà anche da cosa deciderà di fare Emanuele Birarelli. Il capitano continuerà la sua avventura in azzurro? Lo scopriremo solo al termine della lunga stagione per club. L’altra certezza è rappresentata da Simone Buti, vicecapitano in azzurro e suo compagno di reparto anche a Perugia.

Matteo Piano è fondamentale per l’Italia ma servirebbe un minutaggio maggiore a Modena: con i colossi Holt e Le Roux davanti non è facile trovare spazio ed emergere. A Civitanova le carte di Candellaro e Cester potrebbero far saltare il banco e occhio a Daniele Mazzone da Trento: mai nel giro azzurro, dopo le belle prestazioni che sta esibendo può dire la sua.

 

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LIBERI:

Sempre Massimo Colaci e Salvatore Rossini: sono loro due i soliti punti di riferimento dell’Italia. Lunga vita agli uomini di Trento e Modena che rappresenteranno ancora la certezza della Nazionale nelle prossime stagioni.

 

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1 Commento

  1. Five

    29 Gennaio 2017 at 22:32

    Imposterei il lavoro sul quadriennio: obiettivo oro alle olimpiadi 2020 (o anche ai mondiali), obiettivo minimo un oro agli europei. Quindi scegliere il ct con l’ottica di dargli una gestione di lungo periodo, salvo incomprensioni\ammutinamenti\scazzi come accadde con Berruto.

    La rosa non è così difficile da tirare fuori, abbiamo certezze e giocatori validi che stanno emergendo: bisogna risolvere alcuni dubbi che attanagliano la nazionale da troppo tempo.

    OPPOSTI: Andrei con decisione su Vettori e Sabbi, con il primo inizialmente titolare, e insistendo sui due, anche quando non sono al top, lasciando definitivamente lo Zar nel suo ruolo di schiacciatore. Anche Ivano da opposto ha avuto momenti di difficoltà, che gli sono sempre stati perdonati, sarebbe ora che anche Vettori possa giocarsi le sue carte senza la pressione di dover essere perfetto sempre e comunque pena il panchinamento fino all’estate successiva.

    SCHIACCIATORI: Juantorena, Zaytsev, Lanza e il recuperato Kovar i nomi… chiaramente Kovar dovrebbe accettare di partire in quarta fila con il conseguente rischio di un impiego molto limitato, altrimenti ok Antonov, Parodi a questo punto lo do per perso. Ovviamente sperando che Osmany voglia continuare a giocare… ma perchè non dovrebbe?

    CENTRALI: Il reparto che rivoluzionerei maggiormente con Piano unico punto fermo, uno soltanto tra Buti e Bira se sono così necessari (per me Bira tutta la vita, ma ad oggi ha 36 anni… Buti personalmente mi fa schifo, ma se al di là delle doti tecniche è un elemento importante per il gruppo e non solo perchè urla come una scimmia ad ogni punto, allora ok) fiducia ad altri (una collaudata coppia Cester e Candellaro?)

    LIBERI: Come sempre Rossini e Colaci

    PALLEGGIATORI: Giannelli titolare fisso, proverei a puntare su una riserva di più alto livello rispetto a Sottile… Baranowicz è così ingestibile? Travica irrecuperabile?

    Che ne pensate?

    • Nany74

      30 Gennaio 2017 at 20:31

      Raccolgo immediatamente l’invito alla chiacchierata pallavolistica e anzi, grazie per averlo fatto!!
      Sono assolutamente d’accordo sul discorso CT: il progetto è finalizzato al 2020 per cui se Blengini deve essere, Blengini sia, ma niente doppio incarico. Care cariatidi che vi siete ricandidate per le varie presidenze, maniche tirate su e prendere decisioni, SUBITO!! Tra l’altro se invece di fare campagna elettorale avessero usato il cervello, forse non ci avrebbero soffiato da sotto il naso una serie di alternative valide (e italiane!!) per la nostra squadra. Vado anche io per ruolo, così manteniamo l’impostazione:
      OPPOSTI: mi trovo d’accordo con te. Vettori ha il diritto all’occasione senza pressioni. Personalmente trovo che sia poco “boscaiolo” per un opposto, ma le statistiche sono tutte dalla sua: il fine è la vittoria, non la mia soddisfazione, quindi confermatissimo! Sabbi mi piace molto, ma ho notato che in diverse occasioni, con la nazionale e non, ha sofferto la pressione di non avere il “posto fisso” come invece ha in squadre di seconda fascia. E’ successo anche a Civitanova, per cui credo sia un limite preciso del giocatore. Visto che il progetto è finalizzato al 2020, perché non tentare con un giovane come Nelli? O come Milan? C’è tutto il tempo per farli crescere e di sicuro picchiano come fabbri.
      SCHIACCIATORI: d’accordo sui quattro nomi proposti. Sono i migliori in circolazione, sarebbe folle non continuare a puntare su di loro. L’incognita Osmany c’è anche se, al suo posto, non rinuncerei neanche morto!! Antonov come riserva va benissimo: vedrei bene anche Botto per i giri di seconda linea (purtroppo la statura conta, eccome!) o Maruotti, ma i nomi che hai detto tu sono il top e giovani molto promettenti non ce ne sono poi tantissimi.
      CENTRALI: purtroppo non condivido il tuo entusiasmo per Piano, pur riconoscendogli dei meriti. A livello di centrali, visto il tempo a disposizione, si può pensare di impiegare Piano (o Anzani) come “esperto” e far crescere qualcuno. Carne “da cannone” ne abbiamo parecchia: Candellaro, Cester, Diamantini, Sperandio, Volpato, Bossi, Polo…insomma, basta solo scegliere, ma di sicuro dalle prossime Olimpiadi uno di questi nomi DEVE essere considerato il nuovo “esperto” per la futura generazione.
      LIBERI: Colaci tutta la vita con Rossini a seguire, ma terrei buono anche Balaso che è un giovane di grandi prospettive secondo me. Come per gli altri ruoli, nel 2020 ci deve essere qualche giovane di oggi, già pronto per fare l’esperto del ruolo e vedrei bene il libero di Padova.
      PALLEGGIATORI: ho tenuto per ultimo un ruolo a me particolarmente caro. Giannelli è un must ed il fatto che nelle ultime uscite abbia un po’ faticato, lo rende il ragazzo che deve essere! Viva gli esseri umani! Ai “miei tempi” dicevano che un palleggiatore, prima dei 30, è acerbo come una nespola, ora quasi ti rottamano, per cui godiamoci questo fenomeno e speriamo non crolli mai nel momento del bisogno. Come secondo palleggiatore escluderei i nomi citati, ma si tratta di gusti personali: Travica lo prenderei a sberle ogni volta che apre bocca ed il “Bara”, per quanto tecnicamente mi piaccia, è un po’ troppo instabile in campo, rischia di creare tensione. Ci sono tanti bravi giovani come Spirito o Sbertoli, ma portare due palleggiatori “in erba” è un rischio molto alto. Bisognerà farli crescere (ed il tempo ci sarebbe…), ma per puntare alle Olimpiadi bisogna strutturare un progetto con un po’ di criterio, altrimenti facciamo le figure da chiodi come nel femminile. Mi verrebbe da dire Orduna. Ok, è argentino, ma di nazionalità sportiva è italiano. Sembra strano pensare ad uno straniero quando abbiamo giovani promettenti, ma bisogna pensare che deve sostituire Giannelli nei momenti difficili. Non è molto esperto ad alti livelli, anche se a Modena lo stanno facendo “correre” e personalmente mi è un po’ scaduto per alcuni atteggiamenti poco sportivi che ho visto durante le partite: a Padova non era assolutamente così e questo è l’unico dubbio che mi resta perché potrebbe rovinare lo spogliatoio. Sostanzialmente anche qui si tratta di fare una scelta: o scommetti su Giannelli e un giovane con tutti i rischi del caso oppure ti pari un po’ il sedere con qualcuno che non abbia 40 anni (tanto per tornare ai “miei tempi”), ma che sappia reggere la pressione dei grandi eventi.
      Ho scritto “guerra e pace”… 🙂 Spero di non aver dimenticato niente….è lunedì per tutti!!

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