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Tuffi, l’Italia cerca un futuro: tutti i nomi dei giovani più promettenti

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Il ritiro di Tania Cagnotto (e non solo) ha chiuso un ciclo per i tuffi italiani. Ma questo sport non morirà, perché già si lavora per il futuro. E se nel breve le maggiori speranze di medaglie sembrano riposte nel sincro da 3 metri maschile Giovanni Tocci-Andrea Chiarabini, sesti a Rio 2016, a lungo termine ci sono alcuni nomi interessanti pronti a sbocciare. Anche se parlare di medaglie olimpiche e mondiali, per un bel po’, sarà davvero dura.

BERTOCCHI DA 3 METRI – Elena Bertocchi, milanese, ha la stessa età di Giovanni Tocci (classe 1994) e come lui si è già presa un argento agli Europei, lo scorso maggio a Londra nella gara dal metro. A differenza del cosentino e di Chiarabini (’95), però, la lombarda a Rio 2016 non c’era. Perché se dal trampolino più basso vanta ormai punteggi da livello mondiale, da 3 non è ancora stata capace di sfondare il muro dei 300 punti, neanche in Italia. Il suo record è 288 e, se si considera che Tania Cagnotto è salita sul podio brasiliano con 372.80 punti, è chiaro come l’allieva di Dario Scola ne abbia ancora di strada da fare davanti a sé. Il trampolino olimpico, perciò, dovrà essere la priorità del prossimo quadriennio.

ANCORA COSENZA – La geografia del movimento tuffistico italiano negli ultimi anni è leggermente cambiata, “allungandosi” verso Sud. A Cosenza, infatti, l’allenatrice ucraina Lyubov Barsukova, insieme al marito, lavorano al meglio nonostante strutture non proprio all’avanguardia. Così oltre a Tocci, ormai una certezza anche dal punto di vista mentale, ecco che cresce Francesco Porco, classe 1998, oro da 1 metro e argento nel jump event agli Eurojunior di fine giugno in Croazia.

BABY ROMANE – A Rjieka, a inizio estate, si sono esaltate anche atlete più giovani di Porco, inserite nella categoria B della rassegna continentale giovanile. Si tratta di Giulia Vittorioso (2001, argento dalla piattaforma e bronzo da 3 metri) e Chiara Pellacani (2002, argento nel jump event e bronzo da 1 metro), a detta di molti le vere possibili eredi di Tania Cagnotto. Sono tesserate per la MR Sport della famiglia Marconi/Rinaldi e il biglietto da visita è dunque dei più pregiati, anche se ovviamente la carta d’identità invita (per ora) alla prudenza.

BOLZANO – Il compito che attende il polo che ha plasmato l’intera carriera di Tania Cagnotto non è semplice: dare continuità alla crescita di Vladimir Barbu, piattaformista classe 1998 che ha esordito agli Europei di Londra con un programma già ad alto coefficiente di difficoltà da 10 metri, e scovare nuovi talenti. A tal proposito si parla benissimo della veronese Elisa Pizzini (categoria D, 2005-2006), che dopo una sola stagione di allenamenti su e giù tra il Veneto e il Sudtirol ha già vinto due medaglie d’oro alla Mediterranean Cup di luglio.

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook Rjieka European Diving Junior Championships 2016

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