Scherma
Scherma: Curatoli e le sciabolatrici si avvicinano a Rio 2016
In un weekend senza podi – segnale che l’Italia è sì ancora forte, ma non più dominatrice come un tempo – la sciabola azzurra può comunque sorridere per il quarto posto delle donne, risultato che al momento rispecchia il reale valore del quartetto del Bel Paese. Grazie alla vittoria sugli Usa nei quarti di finale e, soprattutto, l’ottava piazza della Polonia a Orleans, adesso Rossella Gregorio e compagne sarebbero qualificate per Rio 2016 con il pass europeo. Un salto in avanti, dunque, rispetto alla precedente situazione, positiva solo vista l’assenza di nazioni africane tra le prime 16 del ranking Fie.
Bisogna essere onesti: Ucraina, Russia e anche Francia, ora come ora, sono superiori all’Italia. Va specificato qui e, per il momento, anche in ottica olimpica. Poi ovvio che nella gara di un giorno tutto può accadere. Ma le azzurre un’Olga Kharlan o una Sofya Velikaya, purtroppo, non ce l’hanno. I risultati arrivano perché il gruppo, per giunta modificato visto l’infortunio di Ilaria Bianco, tira al meglio delle proprie potenzialità remando dalla parte giusta. Riuscendo a cancellare, come bene hanno fatto Irene Vecchi e Martina Petraglia, le delusioni di un individuale che da troppo tempo stenta a decollare.
Le gare alla fine del percorso di qualificazione a Rio 2016 sono solo due, entrambe in programma l’anno prossimo. Con i due legni consecutivi le azzurre hanno fatto il loro dovere: continuando così il traguardo sarà raggiunto. Traguardo che, invece, continua a rimanere un tabù nella sciabola maschile individuale, quella che conta verso il Brasile. Diego Occhiuzzi da troppo tempo fatica a ingranare e spesso, negli assalti decisivi, perde la lucidità necessaria per difendere il vantaggio accumulato. Anche Aldo Montano, non al top fisicamente ormai da anni, incontra difficoltà a liberare tutta la propria tecnica, forse unica al mondo.
E allora nella corsa che porta alle Olimpiadi si sta inserendo con prepotenza Luca Curatoli, 21enne dominatore tra le categorie giovanili con la faccia tosta dei napoletani e la volontà di dimostrare a tutti le sue capacità. Come Loreta Gulotta a Orleans, a Budapest l’azzurrino si arrende solo ai quarti di finale e, al momento, è in pole-position nel ranking olimpico in chiave azzurra. Mica male.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma