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Judo, Grand Prix Jeju 2015: Corea del Sud prima, Gwend certezza azzurra e Riner imbattibile

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Il Grand Prix di Jeju, in Corea del Sud, ha rappresentato il penultimo appuntamento del judo internazionale per l’anno 2015, prima del Grand Slam di Tokyo del prossimo fine settimana.

Sui tatami dell’isola coreana, sono stati proprio i padroni di casa della Corea del Sud ad ottenere i migliori risultati, conquistando cinque medaglie d’oro e dieci podi complessivi. Tra i più brillanti va certamente annoverato Gwak Dong-Han, che ha ottenuto il successo indossando il dorsale rosso di campione del mondo dei 90 kg, ma non va dimenticato neppure An Chang-Rim, bronzo iridato ad Astana e trionfatore a Jeju nella categoria 73 kg, così come Kim Won-Jin tra i 60 kg. Cho Gu-Ham (90 kg) e Kim Jan-Di (57 kg) completano il novero dei vincitori sudcoreani, con quest’ultima che sta continuando a macinare risultati dopo le medaglie d’oro del Grand Slam di Abu Dhabi e del Grand Prix di Tashkent.

Guidata dal solito eccezionale Teddy Riner, la Francia ha ottenuto una lusinghiera seconda posizione nel medagliere, con tre medaglie d’oro, una d’argento ed una di bronzo. Se il campione olimpico dei +100 kg rappresenta certamente il più pesante – in tutti i sensi – dei nomi della nazionale francese, con un’invincibilità che oramai dura da oltre cinque anni, non va di certo sottovalutata la vittoria di Clarisse Agbegnenou (63 kg), tornata a dominare le avversarie dei 63 kg dopo un’inizio di stagione caratterizzato da due infortuni. A salire sul gradino più alto del podio è stata anche Audrey Tcheuméo, che si conferma tra le migliori interpreti della categoria 78 kg dopo l’argento della settimana prima in Cina.

Completa questo podio del medagliere del Grand Prix di Jeju 2015 il solito Giappone, che anche con una squadra altamente rimaneggiata ha colto risultati di grande spessore, conquistando due ori, due argenti ed un bronzo. Seconda classificata lo scorso anno al Grand Slam di Tokyo, Sarah Asahina (+78 kg) ha confermato di essere un prospetto interessante vincendo il torneo della massima categoria femminile, ma la sorpresa è arrivata soprattutto da Seidai Sato, atleta che non aveva mai ottenuto risultati individuali a livello internazionale e che al suo esordio in un torneo di questa importanza ha vinto la medaglia d’oro tra gli 81 kg.

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Vincitrice del Grand Prix di Tashkent, Edwige Gwend è tornata sul podio della categoria 63 kg dopo il quinto posto del Grand Slam di Parigi, confermandosi come la certezza più importante del judo azzurro. La judoka nativa del Camerun ha infatti disputato un ottimo torneo, cedendo solamente in finale alla francese Agbegnenou. Se è vero che per la settima volta in altrettanti scontri diretti Gwend ha perso contro quest’avversaria, va anche detto che questa volta è riuscita ad arrivare a fine combattimento senza subire punti, e perdendo solamente per una penalità accumulata per una prudenza che al cospetto di Agbegnenou è quasi d’obbligo.

L’altra nota positiva del torneo azzurro è arrivata dall’intraprendente Fabio Basile, determinato a costruirsi un nome nella categoria 66 kg, dove si è classificato quinto perdendo la medaglia per uno shido nel match contro l’israeliano Tal Flicker. Il ventunenne ha dimostrato di non temere nessun avversario, battendo atleti come il padrone di casa Kim Lim-Hwan e l’altro israeliano Golan Pollack, e giocandosela con il forte russo Mikhail Pulyaev, che poi avrebbe vinto l’oro. A mancargli è solamente l’esperienza, che con questo quinto posto ed il bronzo dell’European Open di Glasgow, senza dimenticare la partecipazione al Grand Slam di Parigi, sta lentamente accumulando.

Se da Odette Giuffrida (52 kg), sconfitta al secondo incontro dall’israeliana Gili Cohen, non si poteva pretendere troppo in quanto la romana era al rientro dall’infortunio, la sfortuna ha colpito questa volta Valentina Moscatt (48 kg), che dopo un periodo non certo positivo dal punto di vista delle prestazioni ha dovuto fare i conti a sua volta con un infortunio che non le ha permesso di continuare oltre il primo match. Per lei ci sarà comunque tutto il tempo per recuperare in vista del 2016, dove dovrà tornare a macinare risultati per la qualificazione a Rio 2016.

MEDAGLIERE GRAND PRIX JEJU 2015

#

PAESE

O

A

B

TOT

1.

Corea del Sud (KOR)

5

2

3

10

2.

Francia (FRA)

3

1

1

5

3.

Giappone (JPN)

2

2

1

5

4.

Russia (RUS)

1

1

4

6

5.

Gran Bretagna (GBR)

1

1

2

4

6.

Kazakhstan (KAZ)

1

0

0

1

7.

Romania (ROU)

1

0

0

1

8.

Mongolia (MGL)

0

1

1

2

9.

Turchia (TUR)

0

1

1

2

10.

Cuba (CUB)

0

1

0

1

11.

Belgio (BEL)

0

1

0

1

12.

Ungheria (HUN)

0

1

0

1

12.

Italia (ITA)

0

1

0

1

14.

Stati Uniti d’America (USA)

0

1

0

1

15.

Azerbaijan (AZE)

0

0

3

3

15.

Israele (ISR)

0

0

3

3

17.

Germania (GER)

0

0

2

2

18.

Grecia (GRE)

0

0

2

2

19.

Brasile (BRA)

0

0

1

1

20.

Paesi Bassi (NED)

0

0

1

1

21.

Croazia (CRO)

0

0

1

1

21.

Taipei Cinese (TPE)

0

0

1

1

21.

Ucraina (UKR)

0

0

1

1

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