Pallavolo
Mondiale per Club, Perugia all’assalto: l’Italia vuole riprendersi il trono
Il Mondiale per Club maschile di pallavolo 2025 torna in Brasile, a Belém, e per l’Italia rappresenta una nuova occasione di riscatto. Dodici mesi fa il trofeo sfuggì in finale all’Itas Trentino, sconfitta dai padroni di casa del Sada Cruzeiro. Questa volta a cercare di riportare il titolo in Italia è la Sir Sicoma Monini Perugia, formazione che si presenta all’appuntamento iridato con ambizioni legittime e una struttura tecnica tra le più complete del panorama mondiale.
Il torneo si presenta come uno dei più competitivi degli ultimi anni, con due gironi da quattro squadre e una formula che non ammette distrazioni. Perugia è inserita nel Pool B, insieme ai campioni in carica del Sada Cruzeiro, ai giapponesi dell’Osaka Bluteon e ai campioni d’Africa dello Swehly Sports Club. Nel Pool A figurano invece Vôlei Renata, Praia Clube, i polacchi dell’Aluron CMC Warta Zawiercie e l’Al-Rayyan del Qatar. Il debutto dei Block Devils è fissato per martedì alle 17.30 locali contro lo Swehly Sports Club, dopo l’apertura del girone affidata a Sada Cruzeiro–Osaka Bluteon. Un avvio che, sulla carta, favorisce Perugia, ma che non consente distrazioni: nel Mondiale per Club anche la gestione dei set e dei punteggi può risultare decisiva in chiave qualificazione.
La squadra umbra arriva in Brasile forte di una prima parte di stagione molto positiva. In SuperLega comanda la classifica con 29 punti, ha già superato l’esordio in Champions League e ha mostrato una continuità di rendimento che mancava nelle ultime edizioni del torneo iridato. Il gruppo guidato da Angelo Lorenzetti unisce profondità, leadership e una chiara identità di gioco. La rosa perugina parla da sola: Giannelli in regia, Ben Tara come riferimento offensivo, bande di livello mondiale con Plotnytskyi, Ishikawa, Semeniuk e Džavoronok, centrali di grande esperienza internazionale come Solé, Loser e Russo, con la sicurezza difensiva garantita da Massimo Colaci. Una squadra costruita per competere su più fronti e con l’ambizione dichiarata di arrivare fino in fondo.
Il Pool B del Mondiale per Club maschile si presenta come un girone ad alta densità tecnica, nel quale, alle spalle della Sir Sicoma Monini Perugia, si confrontano tre realtà profondamente diverse per storia, stile e ambizioni: i campioni in carica del Sada Cruzeiro, i giapponesi dell’Osaka Bluteon e i campioni d’Africa dello Swehly Sports Club. Un mix che rende il gruppo tutt’altro che scontato, soprattutto nella lotta per la seconda posizione che vale l’accesso alle semifinali.
Il riferimento tecnico e simbolico del girone resta il Sada Cruzeiro, formazione che lo scorso anno ha conquistato il titolo mondiale superando in finale l’Itas Trentino. I brasiliani arrivano a Belém con una rosa di primissimo livello e una consolidata esperienza in questo tipo di competizioni. In regia si alternano Matheus Gonçalves e Gustavo Nogueira, mentre il terminale offensivo principale è Wallace De Souza, opposto di caratura mondiale, affiancato dal giovane Welinton Oppenkoski. In banda il mix di potenza ed esperienza è garantito da Douglas Souza e Rodrigo Leão, con soluzioni alternative affidate a Felipe Parra e Wilian Doardo. Al centro spiccano i centimetri e la qualità di Otávio, Lucas Saatkamp e Cledenílson Souza, mentre la seconda linea è solida e affidabile. Il Sada è una squadra che costruisce molto attraverso il servizio e il muro-difesa, capace di alzare il livello nei momenti decisivi e di gestire la pressione del pubblico di casa. Nonostante qualche passaggio a vuoto in SuperLiga, resta una delle principali favorite per la vittoria finale e il vero banco di prova del girone.
Molto diversa, ma altrettanto insidiosa, è la proposta dell’Osaka Bluteon, seconda forza del campionato giapponese. Allenata da Tuomas Sammelvuo, la squadra nipponica interpreta una pallavolo veloce, tecnica e basata sulla continuità del gioco. La diagonale di riferimento è composta dal palleggiatore francese Antoine Brizard e dagli opposti Yuji Nishida e Kunihiro Shimizu, con Nishida in grado di cambiare volto alle partite grazie alla sua efficacia in attacco e al servizio. In banda Osaka può contare su un reparto estremamente dinamico, con giocatori come Miguel Ángel López, Bryan Bagunas e Masato Kai, capaci di garantire soluzioni diverse a seconda delle rotazioni. Al centro non c’è la fisicità estrema delle squadre europee o brasiliane, ma il sistema difensivo e la rapidità di esecuzione compensano ampiamente. Osaka è una squadra che soffre se costretta al gioco alto, ma diventa molto pericolosa quando riesce a imporre ritmo e transizioni rapide.
Completa il girone lo Swehly Sports Club, campione d’Africa, probabilmente la squadra meno attrezzata sul piano tecnico ma non priva di elementi di interesse. Il club libico si affida a una struttura fisica importante e a giocatori di esperienza internazionale come il palleggiatore egiziano Abdallah Abdelsalam e l’opposto Ahmed Salah, oltre al dominicano Henry Tapia. La rosa presenta numerosi schiacciatori di buona taglia, utili soprattutto nella fase di muro e contrattacco, mentre il sistema di gioco punta molto sull’ordine e sulla gestione dei cambi palla.
Guardando però al possibile cammino verso il titolo, diventa fondamentale analizzare anche le squadre del girone A, da cui usciranno le potenziali avversarie di Perugia nelle semifinali o in finale. Il nome più pesante è quello del Vôlei Renata, attuale capolista della SuperLiga brasiliana. La formazione di Campinas è guidata da una leggenda del volley mondiale come Bruno Rezende, ancora punto di riferimento assoluto in regia. Attorno a lui ruota una squadra estremamente equilibrata, che può contare sull’opposto argentino Bruno Lima, sugli schiacciatori Maurício Borges e Adriano Xavier, e su un reparto centrali fisicamente imponente con Judson Nunes e Witallo Oliveira. Il Vôlei Renata gioca una pallavolo molto strutturata, con grande attenzione alla fase break, ed è una delle squadre più difficili da affrontare in un match secco.
Non meno insidioso è il Praia Clube, altra formazione brasiliana in costante crescita. Pur non avendo una stella assoluta come Bruno Rezende, il Praia propone un collettivo profondo, con buone soluzioni offensive distribuite tra Lucas Lóh, Wallaf Oliveira e Franco Paese, e un pacchetto centrali di grande rendimento guidato dall’esperto Isac Santos. Squadra solida, capace di reggere lunghi scambi e di alzare il livello nei momenti chiave, il Praia può diventare un avversario molto scomodo soprattutto se trascinato dal pubblico di casa.
Dal Brasile alla Polonia, il Aluron CMC Warta Zawiercie rappresenta probabilmente la minaccia europea più credibile del Pool A. Seconda forza della PlusLiga, la squadra allenata da Michał Winiarski unisce fisicità, esperienza e qualità offensiva. In rosa spiccano l’opposto Bartłomiej Bołądź, lo statunitense Aaron Russell, Kyle Ensing, oltre a un reparto centrali di altissimo livello con Mateusz Bieniek e l’eterno Yuriy Gladyr. Zawiercie è una squadra che vive molto sul servizio e sul muro-difesa, e che in una semifinale potrebbe mettere in difficoltà chiunque, Perugia compresa, soprattutto sul piano dell’intensità.
Completa il girone l’Al-Rayyan, campione d’Asia, formazione che abbina fisicità ed esperienza internazionale. Il club qatariota può contare su elementi noti del circuito europeo come il palleggiatore serbo Miloš Stevanović, l’opposto iraniano Saber Kazemi e lo schiacciatore ungherese Roland Gergye, oltre a centrali di grande impatto fisico come Birama Faye e Papemaguette Diagne. Squadra meno continua rispetto alle altre del girone, ma potenzialmente pericolosa se riesce a imporre il proprio ritmo.
In questo contesto, il percorso di Perugia appare chiaro ma tutt’altro che semplice. Per puntare al titolo servirà innanzitutto superare il girone con autorità, evitando calcoli e gestendo al meglio le energie. Poi, nelle fasi a eliminazione diretta, sarà necessario alzare ulteriormente il livello, soprattutto contro squadre come Sada Cruzeiro, Vôlei Renata o Zawiercie, che fanno del servizio e della fisicità le loro armi principali.
L’obiettivo è ambizioso ma dichiarato: riportare il Mondiale per Club in Italia. Perugia ha oggi la maturità tecnica e mentale per provarci davvero. Il Brasile è il teatro più difficile possibile, ma anche quello dove i grandi trionfi acquistano un valore speciale.