Tennis

Media stranieri durissimi sulla Battaglia dei Sessi: una farsa e un circo l’evento a Dubai

Giandomenico Tiseo

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Kyrgios - Sabalenka / LaPresse

“Une farce”, “un cirque”. In questo modo è stato titolato l’articolo di approfondimento su L’Equipe, legato alla Battaglia dei Sessi. La sfida tra n.1 del mondo del tennis femminile, Aryna Sabalenka, e tra l’eccentrico australiano Nick Kyrgios è stata aspramente criticata dalla stampa internazionale.

Non è stato come quel match del 20 settembre del 1973 a Houston. Il riferimento è alla sfida tra Billie Jean King, pioniera assoluta nella battaglia per i diritti delle donne nello sport, e il 55enne Bobby Riggs che si affrontavano per dare un segnale all’uguaglianza di genere nel tennis in un momento storico molto particolare.

Per questo la si era definita la Battaglia dei Sessi. Alla Coca-Cola Arena di Dubai, si è assistito, invece, a una caricatura in salsa commerciale tra Sabalenka e Kyrgios. L’ha spuntata l’australiano con un duplice 6-3 in poco più di un’ora di gioco, in una partita con regole particolari: l’aussie ha potuto servire una sola volta e il campo a disposizione di Sabalenka ridotto del 9% perché secondo studi scientifici le donne si muoverebbero in media il 9% più lentamente. Accorgimenti per dare più pepe alla sfida, ma che hanno finito quasi per ridicolizzare qualcosa che 52 anni fa aveva un altro significato e lasciato un segno tangibile nella storia di questo sport. Di questo si è parlato nel pezzo della testata francese.

La battaglia dei sessi si trasforma in un circo“, ha titolato il giornale britannico, The Guardian. “È vero, Riggs aveva 55 anni ed era lontano dal suo prime, ma la posta in gioco era completamente diversa. A ogni colpo, King combatteva per l’equità, l’uguaglianza e la giustizia sociale. Le reazioni sui social dopo la vittoria di Kyrgios suggeriscono che questo incontro abbia prodotto l’effetto opposto. I misogini erano entusiasti. I puristi del tennis, invece, sconfortati“, l’analisi del quotidiano.

Incisivo il giudizio di The Athletic. “Era lo scenario che il tennis femminile e lo sport in generale temevano di più: la sconfitta della miglior giocatrice del mondo contro un avversario che ha disputato appena sette partite in tre anni, sceso in campo con un’intensità limitata e in evidente difficoltà nella gestione delle energie dopo meno di mezz’ora. L’atmosfera dimessa di Dubai, davanti a migliaia di spettatori che non hanno mostrato l’entusiasmo atteso, ha ulteriormente ridimensionato la portata storica che l’etichetta di ‘Battle of the Sexes’ avrebbe dovuto conferire all’incontro”. In altre parole, un doppio autogol per il circuito femminile.

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