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Aryna Sabalenka parla chiaro: “Le atlete transgender non è giusto che affrontino le donne”

Giandomenico Tiseo

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Sabalenka / LaPresse

È tempo di preparazione alla prossima stagione per giocatori e giocatrici del massimo circuito del tennis. La bielorussa Aryna Sabalenka ha concluso la stagione da n.1 del mondo, conquistando il titolo Slam a New York. L’obiettivo dell’anno venturo sarà quello di riuscire a massimizzare le sue prestazioni nelle negli altri Major, memore di alcune sconfitte dolorose in finale a Melbourne e a Parigi.

Il focus sarà sullo Slam australiano, in primis, in programma dal 18 gennaio al 1° febbraio. Il target è quello del terzo titolo, ricordando le affermazioni del 2023 e del 2024. Prima di ciò, Sabalenka affronterà l’australiano Nick Kyrgios nella ‘Battle of the Sexes‘ a Dubai il 28 dicembre e ha rilasciato una lunga intervista in cui ha approfondito un tema assai spinoso, ovvero quello delle atlete transgender.

Secondo il regolamento, quest’ultime possono giocare a livello WTA avendo comunicato il loro genere da almeno quattro anni, con bassi livelli di testosterone, e abbiano superato i test specifici. L’idea della n.1 del ranking è molto chiara in merito: “Non è una domanda facile a cui rispondere. Non ho niente contro queste atlete, ma ho la sensazione che abbiano un enorme vantaggio sulle donne. La mia opinione è che non sia giusto che una donna debba affrontare quello che è biologicamente un uomo“, le sue parole.

Precisando il concetto: “Non penso sia giusto. La donna ha lavorato per tutta la sua vita per raggiungere il suo limite e non mi sembra corretto che debba vedersela con un uomo. Gli uomini hanno molta più potenza delle donne da un punto di vista biologico, quindi ritengo ingiusta la loro ammissione nel circuito femminile“, ha concluso.

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