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ATP Finals 2025, i gironi ai raggi X. Tra Sinner, Alcaraz-Djokovic e le incertezze

Federico Rossini

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Sinner / LaPresse

La situazione, va detto, è ancora tutta in divenire. Dal 2026 questo non succederà più, ma nel 2025 il fatto è sempre quello: la corsa alle ATP Finals non è finita con il Masters 1000 di Parigi. Ed è per questo che ci sono ancora delle caselle da riempire, e alcune perfino incerte (leggere alla voce Novak Djokovic). In tutto questo, andiamo a scoprire quel che dall’ufficiale si può desumere in merito ai raggruppamenti.

GIRONE BJORN BORG

Inutile girarci intorno: Jannik Sinner punta al 3/3 con annesso primo posto nel raggruppamento. I giocatori che si ritrova nel gruppo intitolato alla leggenda svedese li ha sconfitti tutti nel corso dell’ultimo mese, e proprio in condizioni indoor. All’interno delle arene coperte non perde da due anni, e ad oggi non si vede chi o che cosa lo possa fermare. Paradossalmente, forse, fastidio potrebbe arrivargli da chi ancora non è certo di esserci, perché Felix Auger-Aliassime potrebbe ancora essere scavalcato da Lorenzo Musetti.

E, questo è chiaro, cambierebbe parecchio: da una parte si tratterebbe della sfida tra i due maggiori vincitori di partite indoor del decennio, dall’altra troveremmo un Musetti competitivo, ma che finora indoor non ha mai avuto la stessa continuità del canadese. Attenzione, però: il toscano di colpi ne ha piazzati in queste condizioni (Ruud, che è sempre sottovalutato, ma nelle arene si è spesso ben più che difeso bene, ma anche Zverev). Perciò non va tenuto fuori dai riflettori. Per il resto, Sinner riesce a uscire da qualsiasi situazione, semplice o complicata, quando ha davanti Alexander Zverev, e soprattutto contro Ben Shelton non ha più concesso neppure un set dopo l’unica sconfitta di Shanghai 2023. Per condizioni non è facile determinare l’eventuale secondo qualificato: Zverev dipende molto dalle giornate, Shelton è altalenante anche nel corso della stessa e il resto dipende dal quarto qualificato.

GIRONE JIMMY CONNORS

Il dilemma qui rimane legato alla presenza di Novak Djokovic, che ancora non ha sciolto le proprie riserve circa la partecipazione. Se ci fosse, è chiaro che da qui passerebbe, con buone probabilità, il match più atteso della fase a gironi, quello con Carlos Alcaraz. Da una parte il murciano è salito ancora di livello, dall’altra indoor la questione è più equilibrata perché l’uomo che si è diviso con Sinner gli Slam nell’anno ha dimostrato di non sentirsi ancora poi del tutto a proprio agio in tale condizione. Del resto uno solo dei tornei che ha vinto è nei palasport (Rotterdam quest’anno).

La condizione eventuale di Djokovic può essere l’ago della bilancia, in particolare considerando che il serbo arriverà direttamente da Atene. Ad aiutarlo ci pensa anche il novero degli avversari: contro di lui Taylor Fritz non ha mai trovato davvero la chiave e anche Alex de Minaur non è mai riuscito a dargli fastidio neppure quest’anno a Wimbledon. In conclusione, sembrerebbero abbastanza scontati i due qualificati, ma attenzione alle condizioni di tutti. Sono più queste che potrebbero fare la differenza rispetto ai precedenti.

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