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Asia D’Amato è tornata! La rinascita ai Mondiali dopo l’inferno degli infortuni: il volo di un talento, che top-5

Stefano Villa

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Asia D'Amato / IPA Agency

Giovedì 2 maggio 2024, qualificazioni degli Europei: Asia D’Amato si infortuna eseguendo un elemento acrobatico al corpo libero, rimediando la lesione del legamento crociato del ginocchio sinistro. La genovese incappa nel terzo grave problema fisico nel giro di due stagioni: nel 2023 si era rotta crociato e menisco del ginocchio sinistro durante la finale al volteggio della tappa di Coppa del Mondo disputata a Il Cairo, mentre nel 2022 si fece male alla caviglia sinistra durante la finale al volteggio degli Europei dopo aver trionfato nel concorso generale individuale.

La classe 2003 ha trovato dentro di sé la forza di rialzarsi dopo ogni criticità: due Mondiali saltati (dopo l’argento al volteggio nel 2021 a Kitakyushu) e la rinuncia forzata alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma una caparbietà innata nel volerci riprovare. Un percorso di riabilitazione complicato, irto di difficoltà, esigente e impegnativo, con praticamente nessuna certezza di riemergere. Ha macinato un po’ di gare e poi la grande possibilità internazionale. I Mondiali di Jakarta rappresentavano l’occasione di un rilancio per riprendere la strada dei giorni migliori, i punti interrogativi erano molteplici e c’era il rischio di sbagliare. Non è stato così.

Asia D’Amato è tornata, fragorosamente. Dopo quattro anni di assenza ai Mondiali. Il quinto posto sul giro completo con il punteggio di 52.532 è un risultato che merita un plauso significato. Nei fatti la 22enne genovese ha alzato di un paio di punti il riscontro delle qualificazioni e si è migliorata di otto posizioni, risultando la seconda europea nel concorso generale individuale: il terzo gradino del podio occupato dalla cinese Qingying Zhang era distante 1,1 punti e la vincitrice Angelina Melnikova ha fatto meglio di un punto e mezzo (con caduta alla trave).

In tutto questo l’azzurra ha commesso degli sbilanciamenti sui dieci centimetri (12.900) ed è stata eccessivamente punita per gli arrivi al corpo libero (12.800), ma sul doppio avvitamento al volteggio eseguito in maniera molto simile ai giorni migliori (13.966) si è capito che l’azzurra è tornata. Lo si è intuito anche dalla sua esultanza e da quella di coach Marco Campodonico, solitamente molto composti, e infatti poi la molla è scattata in vista degli staggi (13.866).

La riabbracciamo calorosamente dopo tanti periodi bui. Non ci siamo di certo dimenticati di quella ragazza che a Monaco era avvolta nel tricolore, laureandosi Reginetta d’Europa nella gara delle gare, la prima italiana a riuscirsi dopo Vanessa Ferrari. Non ci siamo dimenticati di una delle prime Fate, di un talento cristallino frenato più volte da forze supreme ma mai domo. Non ci siamo dimenticati della 16enne capace di conquistare il bronzo a squadre ai Mondiali 2019 insieme alle compagne. Il cammino verso le Olimpiadi di Los Angeles 2028, magari da vivere in pedana con la gemella Alice, è iniziato sotto i migliori auspici.

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