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PASSATA LA PAURA! Jannik Sinner travolge Shelton e dispensa spettacolo: semifinale a Wimbledon!

Giandomenico Tiseo

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Jannik Sinner / LaPresse

Jannik Sinner dissipa i fantasmi del dolore al gomito e della paura dopo quanto accaduto nell’ottavo di finale di Wimbledon contro Grigor Dimitrov, sciorinando una prestazione da n.1 del mondo nei quarti contro l’americano Ben Shelton (n.10 del mondo). L’azzurro si è imposto col punteggio di 7-6 (2) 6-4 6-4 in 2 ore e 21 minuti di gioco, esprimendo un gran tennis soprattutto nei momenti decisivi e dando risposte importanti anche sulle sue condizioni fisiche.

Una prova che dà fiducia in vista di quel che sarà, ovvero la seconda semifinale a Wimbledon della carriera, la settima a livello Slam e la quarta consecutiva nei Major. Dati che la dicono lunga sulla continuità di rendimento di questo giocatore. Nel penultimo atto, il classe 2001 del Bel Paese attende il vincente del confronto tra Flavio Cobolli e Novak Djokovic.

Nel primo set è Shelton a servire per primo e l’americano cerca di mettere tanta pressione col suo colpo migliore. Sinner fatica soprattutto ad arginare la slice da sinistra, ma comunque crea imbarazzo allo statunitense quando gioca la seconda. Fa decisamente più punti l’azzurro rispetto allo statunitense in risposta, ma “San Servizio” tiene a galla Ben. Si va al tie-break. Shelton fa una bella variazione che lo porta avanti di un mini-break all’inizio, ma la reazione di Jannik è immediata: prima un rovescio lungolinea profondissimo valso il contro mini-break e poi un doppio fallo ribalta la situazione. L’americano si disunisce nel tentativo di sfondare da fondo l’altoatesino, che con lo score di 7-2 archivia il parziale.

Nel secondo set Sinner è costretto a fronteggiare due palle break in apertura, ma da campione le cancella con l’accoppiata servizio vincente-ace. Lo statunitense continua a martellare a velocità pazzesche con la battuta e in una di queste provoca la steccata di Jannik, con ripercussioni sul gomito infortunato. Ci impiega qualche quindici per riprendersi l’azzurro, ma è abile a giocare sugli angoli. Nell’ottavo game è lui ad avere una chance per andare avanti di un break, ma Shelton la cancella con un dritto lungolinea notevole. Nel decimo però l’altoatesino gioca a un livello siderale, si prende il break e il secondo set sul 6-4.

Nel terzo set il giocatore degli States tenta una reazione di orgoglio, trovando un tempo in risposta migliore, ma Jannik tiene botta, rispondendo colpo su colpo, in attesa del momento buono. Con grande lucidità, nel decimo gioco, il pusterese vince la sfida mentale contro l’americano che tra errori e ottime risposte del suo avversario perde il turno al servizio e la partita sul punteggio di 6-4, dimostratosi ancora una volta inferiore nei momenti più importanti.

Leggendo le statistiche, da notare i 14 ace di Shelton, rispetto ai 7 di Sinner, che però è stato superiore in termini di efficienza: 65% di prime in campo rispetto al 59% dello statunitense; 89% dei punti vinti con la prima rispetto all’80% del rivale; 67% dei quindici ottenuti con la seconda rispetto al 41% di Shelton. In tutto questo, nettissima la differenza in termini di rapporto vincenti/gratuiti: 33/17 di Jannik e 29/38 di Ben.

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