Judo
Judo, Giappone e Russia sugli scudi nel day-1 del Grand Slam a Ulaanbaatar
Andata in archivio la prima giornata del Grand Slam di judo a Ulaanbaatar, tappa del circuito IJF che non vede l’Italia presente. Nel day-1 il Giappone ha gonfiato il petto sui tatami mongoli, andandosi a prendere ben tre vittorie negli incontri previsti. Sono state cinque le categorie di peso protagoniste: -48, -52 e -57 kg femminili; -60 e -66 kg maschili.
Sol Levante che ha accolto con il sorriso le affermazioni di Mitsuki Kondo nei -48 kg e di Kokoro Fujishiro nei -52 kg tra le donne. Kondo ha piegato nell’atto conclusivo la russa Marina Voroboeva, mettendo a segno un Osaekomi valso l’ippon dopo 2’09”. A completare la top-3 nella classe specifica l’altra russa Sabina Giliazova e la padrona di casa Misheel Altanshagai.
Nell’altra categoria citata, Fujishiro ha avuto la meglio nella finale contro la mongola Nandin-Erdene Myagmarsuren. Un incontro equilibrato che si è deciso al Golden Score, con la nipponica a imporsi grazie all’ippon dopo 5’05”. Podio anche per la russa Glafira Borisova e la cinese Yuhong Yao.
Russia che, in termini di profondità, non è stata da meno della compagine giapponese, se si guarda ai restanti risultati. Kseniia Galitskakaia è stata la migliore nei -57 kg, prevalendo nell’atto conclusivo contro la croata Ana Viktorija Puljiz: waza-ari dopo 1’29” a decidere il confronto. Sul terzo gradino del podio hanno concluso la mongola Sosorbaram Lkhagvasuren e la giapponese Megumi Fuchida.
Il terzo successo nipponico è arrivato nei -60 kg maschili grazie a Hiroto Shirakane. Una categoria in cui il Giappone si è potuto fregiare di una finale in “casa”, visto il match di Shirakane contro Hayata Kondo. Un “derby” che si è deciso sul filo di lana: due shido a testa e waza-ari del menzionato Shirakane al Golden Score dopo 5’11”. Terza piazza per il russo Iznaur Saaev e il mongolo Sukhbat Byambasuren. In conclusione c’è sta l’affermazione dell’uzbeko Abdurakhim Nutfulloev nei -66 kg uomini, vittorioso nella finale contro il moldavo Denis Veru. Il sudcoreano Jihyuk Yang e il mongolo Erkhembayar Battogtokh hanno concluso al terzo posto.