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Jannik Sinner si ferma a Shanghai: l’astro nascente Ben Shelton si impone 7-6 al terzo

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Stavolta Jannik Sinner è costretto allo stop. Il numero 1 d’Italia e 4 del ranking ATP viene fermato da Ben Shelton agli ottavi di finale del Masters 1000 di Shanghai: l’americano vince per 2-6 6-3 7-6(5) al termine di una partita dai tratti particolari, che rende certa la presenza di un giocatore a stelle e strisce in semifinale, dal momento che l’avversario sarà Sebastian Korda.

Il primo set vede, semplicemente, scendere un giocatore in campo, e quello è Sinner: la presenza di Shelton è praticamente impalpabile. Gli errori dell’americano sono tanti già nel primo game, quello che porta l’azzurro già sul break di vantaggio. I game di servizio del numero 4 del mondo sono sostanzialmente tranquilli, quelli del suo avversario un po’ meno. In particolare, il semifinalista degli US Open incappa in un game da due doppi falli e lascia ancor più strada a Jannik, che chiude per 6-2.

Cambia radicalmente la situazione nel secondo parziale, che viene deciso da un unico gioco, il quarto. Tre errori gratuiti di dritto, uno di rovescio, servizio perso a zero e, nella sostanza, il racconto potrebbe anche chiudersi qui. Non è così, perché Sinner continua a non avere fiducia nel dritto e a rischiare anche l’1-5. L’azzurro va comunque vicino anche a riaprire tutto, risalendo da 40-0 a 40 pari nel nono game, ma una risposta di dritto che non passa e un ace di Shelton significano terzo set.

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Nel terzo set succede, semplicemente, un po’ di tutto. Soprattutto, succede dal lato italiano, perché le emozioni e le occasioni da sventare aumentano. Nell’ordine: una nel primo gioco (servizio-dritto), una nel settimo (se ne va un dritto di Shelton) e due nel nono (prima esterna e smash, poi ace) e, nel complesso, un novero di otto palle break salvate. Per contro, Sinner ha anch’egli delle chance, perché va ripetutamente ai vantaggi nel secondo game senza riuscire a sfruttare alcunché (e sulla terza parità il dritto non aiuta) e poi, sul 4-3, ha palla break, annullata con qualche rimpianto sul rovescio. Si va dunque al tie-break, che procede in modo particolare: Shelton tira forte, Sinner sbaglia ed è 4-0 per l’USA, ma Jannik ha la prontezza di non lasciar niente nei cinque punti successivi. Il risultato è che si issa fino al 5-4, quando arrivano due gran prime del suo avversario che va a match point. E, sulla seconda del numero 1 azzurro, tira un dritto in risposta molto forte, che non lascia tempo di organizzarsi.

Finisce con un equilibrio quasi totale di punti (97-101) e anche nel resto dei dati numerici, quelli che, ad ogni modo, testimoniano come questa parte bassa del tabellone, in terra cinese, abbia avuto parecchio da faticare. In buona sostanza, Sinner è colui che si è trovato ad andare più avanti dei big: per chi ancora non è a Shanghai ora la sfida si sposta nella stagione indoor europea.

Foto: LaPresse

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