Formula 1

F1, la Ferrari a Monza avrà un obbligo. Ricordarsi di poter (e dover) essere una struttura vincente

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In tema di Ferrari, sarebbe ridondante tornare su quanto accaduto a Zandvoort. Il risultato finale del Gran Premio d’Olanda è risaputo. L’esito partorito dalla pista é stato fortemente condizionato, nel bene e nel male, da tutti gli episodi verificatisi ieri pomeriggio. Soprattutto i continui scrosci di pioggia hanno mescolato a ripetizione le carte, generando un imprevisto dopo l’altro.

È dunque bene guardare avanti, a maggior ragione se si considera come non vi sia soluzione di continuità nel calendario. La F1 torna in pista già venerdì 1° settembre, peraltro a Monza. Dunque la Scuderia di Maranello si appresta a vivere il proprio Gran Premio di casa. In tutto e per tutto, considerando come a maggio l’appuntamento di Imola sia stato cancellato a causa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna.

Il nostro Paese è, al pari della Gran Bretagna, una delle colonne portanti della Formula Uno. Con una grande differenza. Se ci riferiamo all’ambito del motorsport, nel corso dei decenni il termine “Ferrari” è diventato una sineddoche di “Italia”. Viceversa, il panorama britannico è rimasto eterogeneo e ricco di sfaccettature, intese come piloti e team. Proprio per questo è doveroso onorare al meglio l’evento di Monza.

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Il 2023 passerà alla annali come una stagione molto significativa per la Ferrari, tornata a vincere la 24 ore di Le Mans dopo ben 58 anni, con il plus di essersi fregiata del successo nell’edizione del centenario e di aver trionfato non da favorita. Insomma, quanto ammirato tra il 10 e l’11 giugno è la dimostrazione di come il Cavallino Rampante possa ancora essere vincente e rappresentare l’eccellenza assoluta. Sul Circuit de la Sarthe, la splendida e futuristica 499P ha primeggiato senza trucco e senza inganno.

Se si può fare nel World Endurance Championship, tornando d’imperio in cima al pinnacolo della categoria, senza neppure prendersi la briga di chiedere “permesso” a chi la dominava da anni, perché non credere di poter fare altrettanto in Formula 1? Questo deve essere Monza 2023. Il weekend in cui chi tira le fila della Scuderia di Maranello assuma la consapevolezza che il motto #essereFerrari può avere senso solo se si vince, non se ci si guarda allo specchio, beandosi del marchio.

Non si chiede di vincere a Monza tra sei giorni, sarebbe utopico farlo. Si chiede, però, di non commettere errori e strizzare ogni goccia del potenziale della SF-23, alto o basso che sia. Si spera che dietro le quinte, ovvero nelle officine di Maranello, si stiano preparando tempi migliori.

Le parole pronunciate ieri da Frederic Vasseur, “sappiamo di dover ristrutturare il sistema” sono quasi passate inosservate. Eppure, sono quanto di meglio ha offerto il Gran Premio d’Olanda in chiave ferrarista. Presupponendo che non si tratti di sole parole, bensì delle fondamenta per passare ai fatti.

Nell’augurio che l’attesa non diventi eterna e i successi non si concentrino esclusivamente in categorie diverse dalla F1, dove una Ferrari prima della classe sta diventando un ricordo sempre più sbiadito.

Foto: La Presse

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