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Masters Augusta golf 2023: i favoriti. Scheffler difende il numero 1 dagli assalti di Rahm e McIlroy

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Ancora una volta, le strade del Masters si incrociano con quelle alla corsa per il numero 1 del mondo. Riparte, infatti, l’ormai usuale sfida a tre che da mesi mette di fronte Scottie Scheffler, Jon Rahm e Rory McIlroy in un curioso triangolo che va dal New Jersey alla Spagna passando per l’Irlanda del Nord.

Sono loro tre, del resto, i favoriti principali per la conquista della Green Jacket. O, nel caso di Scheffler, del suo mantenimento, cosa che nella storia è riuscita soltanto ai due grandi plurivincitori all’Augusta National: Jack Nicklaus e Tiger Woods. Posto che l’americano manterrà la leadership globale in numerosissimi casi, andiamo a scoprire quelli che lo vedono cedere lo scettro.

In particolare, McIlroy diventa leader dell’OWGR se Scheffler chiude peggio che terzo solitario oppure secondo in coabitazione con altri tre giocatori. Il ruolo di Rahm, in questa fattispecie, è del tutto irrilevante.

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Rahm, invece, si riprende la leadership mondiale se, indipendentemente dal risultato di McIlroy, vince e vede Scheffler arrivare peggio che quarto da solo, terzo con altri tre o secondo con altri sei. In breve, per lo spagnolo la strada è un po’ più complicata.

Non ci sono, però, soltanto loro a potersi fregiare del successo finale. In particolare, la forma dell’australiano Jason Day, con sette top ten negli ultimi sette tornei disputati unite alle tre top 5 al Masters, suggeriscono di inserirlo come la variabile di disturbo per eccellenza, anche più importante di tutto il gruppo degli americani che fa capo a Collin Morikawa, Jordan Spieth e Xander Schauffele solo per citarne alcuni.

E Tiger Woods? Per lui le stimmate dei favori del pronostico non ci sono, e questo è abbastanza chiaro. Certo, tutti si aspettano sempre qualcosa da lui, che però ormai non sembra avere più nelle proprie mire il successo in quanto tale. Certo è che un sesto trionfo non solo lo porterebbe di fianco a Jack Nicklaus, ma lo spedirebbe anche, potenzialmente, al numero 29 del mondo. Non solo: lo farebbe diventare contemporaneamente il più giovane e il più vecchio vincitore del torneo, ma gli basterebbe anche il secondo posto da solo per farlo rientrare nei 100 (al 67° posto, fatti salvi risultati altrui).

Foto: LaPresse

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